venerdì 14 dicembre 2007

In sintesi

All the world loves Italy because it is old but still glamorous. Because it eats and drinks well but is rarely fat or drunk. Because it is the place in a hyper-regulated Europe where people still debate with perfect intelligence what, really, the red in a stoplight might mean.

Poi vengono la magagne, ma come presentazione non è male.

venerdì 23 novembre 2007

Spero che il prossimo non sia "Da Piazzale Loreto..."

Uno degli ultimi libri di Bruno Vespa si intitolava "Da Mussolini a Berlusconi". Ora quest'ultimo ha come sottotitolo "Da Rachele a Veronica"...

Corro a comprare i Diari di guerra

«Io non sono sconvolto, come molti dicono di essere, dal fatto che la Chiesa giustifichi la guerra (ho notato che a scandalizzarsi sono quasi sempre i non credenti). (…) Io non riuscirò mai a sentirmi disgustato dai vescovi che benedicono i colori dei reggimenti e così via. Questo atteggiamento si fonda su una visione sentimentalistica che vuole la guerra incompatibile con l'amore per il nemico. In realtà si possono amare i nemici solo se si è disposti a ucciderli. Piuttosto, a disgustarmi in queste cerimonie è l'assoluta mancanza di qualsiasi forma di autocritica (…). A me sembra che l'atteggiamento cristiano dovrebbe svilupparsi su un presupposto: noi non siamo meglio dei nostri nemici, siamo tutti miserabili peccatori ma, in questa circostanza, la nostra causa dovrebbe prevalere, e pertanto è legittimo pregare perché ciò accada»

Straordinariamente bello. Grazie a Ernesto Galli della Loggia che l'ha raccolto, e soprattutto a George Orwell che l'ha scritto.

mercoledì 21 novembre 2007

A blue sky

In una giornata come questa ascoltarsi "Above the clouds" dei Turin Brakes fa stare un po' meglio.

domenica 18 novembre 2007

Io ci spero

Berlusconi l'ha appena annunciato: nasce il Partito del Popolo.
La sigla? PdP.

venerdì 16 novembre 2007

Cugini in sciopero

Avec nos grèves à outrance, on vous gache vos vacances...

Rivisitazione di YMCA (e sulla scia di London Underground Song; spiacente, ma gli inglesi son più spiritosi).

lunedì 12 novembre 2007

Thatcherisms/4

People think that at the top there isn't much room. They tend to think of it as an Everest. My message is that there is tons of room at the top.

Tanto tuonò

Luca Sofri mi dà l'impressione di uno che, forse anche avendo imparato la lezione di suo padre, pensa un sacco di stronzate ma, essendo molto avvertito, nell'esprimersi, ne dice poche. Stavolta gli è scappata.

giovedì 8 novembre 2007

Necroloquio

Ora, su Raidue, Santoro commemora Enzo Biagi con una chiacchiera da portineria sull'"editto bulgaro" e la chiusura del "Fatto", la solita strumentalizzazione che, se Biagi era il grande giornalista che dicono, non gli sarebbe piaciuta. Quello che è successo in Rai nel 2002 non ha niente di straordinario rispetto a quello che è sempre successo, prima e dopo, nella torta più ambita dalla politica italiana, tranne la sciatteria e l'ingenuità con cui è stato gestito. Lo sta dicendo ora Mentana, meno male.

martedì 6 novembre 2007

Aronisms

Leggendo la pagina di Wikipedia dedicata a Raymond Aron, mi sono sentito meno solo:

Pour Aron, les relations internationales sont spécifiques et distinctes de la politique interne aux États. Dans les relations internationales, il y a « légitimité et légalité du recours à la force armée de la part des acteurs » : « Max Weber définissait l'État par le monopole de la violence légitime. Disons que la société internationale est caractérisée par l'absence d'une instance qui détienne le monopole de la violence légitime. »

mercoledì 31 ottobre 2007

Quasi padana


Visto che stanno già cominciando le giaculatorie su Halloween festa d'importazione, americanata commerciale eccetera eccetera, mi sembra doveroso ricordare che Halloween è stata importata anche in America, è in realtà una festa di origini celto-irlandesi. Ci piace di più adesso?

martedì 30 ottobre 2007

Thatcherisms/3

No one would remember the Good Samaritan if he'd only had good intentions; he had money as well.

Solite cose

Rutelli, intervistato sul pacchetto sicurezza, dice che è giusto e opportuno perché la criminalità colpisce soprattutto i più deboli. Visto che suppongo non parlasse di debolezza fisica, avrei due appunti: primo, a me pare che la criminalità colpisca deboli e forti, e anzi potendo scegliere preferisce rapinare il farmacista che lo spazzino; secondo, perché il fatto di difendere di più chi ha meno soldi dovrebbe conferire un surplus di legittimità a un provvedimento?

domenica 28 ottobre 2007

Tra disco music e synth-rock

Il giorno che sono nato io il pezzo numero 1 negli Stati Uniti era Ring My Bell di Anita Ward, in Inghilterra Are Friends Electric? dei Tubeway Army. E voi?

mercoledì 24 ottobre 2007

Segni

La marca del quaderno che ho appena comprato per il corso di Fisica teorica si chiama Everlast.

martedì 23 ottobre 2007

Thatcherisms/2

If you set out to be liked, you would be prepared to compromise on anything at any time, and you would achieve nothing.

(Questo lo rivolgo prima di tutto a me stesso).

Pensa se la colorava di nero

Da l'Unità (segnalato da Sofri, a cui come me la fontana rossa è piaciuta un sacco):

La Fontana di Trevi tinta di rosso è l’immagine dell’Italia che, attraverso le tv, ha inorridito il mondo (e noi) negli ultimi giorni. Per fortuna il pazzo attentatore è stato ripreso dalle telecamere e catturato dalle forze dell’ordine. Si è scoperto così che viene dall’estrema destra. E da dove poteva venire? Benché le distinzioni tra quello che è di destra e quello che è di sinistra siano state giustamente ridicolizzate, ci sono cose che solo la destra può fare.

Non lo so, li guardo di rado e ogni volta riescono a stupirmi.

domenica 21 ottobre 2007

Un mesetto dopo

Si sa che la nostra stampa, se non si spara, uccide, o almeno urla, non si scomoda. Quindi chi avesse la curiosità di sapere come va in Birmania in questi giorni può leggere ad esempio qui.

venerdì 19 ottobre 2007

It's not only rock 'n roll but i like it

Su Slate, identikit dell'indie-rock degli anni 2000, il suo disimpegno sociale rispetto al rock di prima, l'intimismo, il mix di generi (insieme, aggiungerei, alla maggior varietà strumentale), le sue radici nella società di oggi che non è più quella di ieri, e l'ammissione: ci piace così.

Miei Prodi

Il nostro primo ministro è tornato da Lisbona, dove l'Italia rischiava di veder ridotti da 73 a 72 i seggi in quel vacuo organismo non eletto che si chiama Parlamento europeo, e quindi di avere meno voce in capitolo sulla circonferenza dei pomodori o altri temi vitali. "Abbiamo messo le cose a posto" ha detto, rientrando. Sono ancora 73. Meno male che c'è un uomo incisivo che sa intervenire quando sono in gioco i destini della Nazione.

mercoledì 17 ottobre 2007

Elementare, Watson

Dal sito del Corriere: "Per lo scopritore della struttura del Dna, lo scienziato e premio Nobel nel 1950 per la Medicina, James Watson, 79 anni, i neri africani sono meno intelligenti dei bianchi occidentali.[...] Watson si dice pessimista «Per le prospettive del continente africano, dal momento che tutte le nostre politiche sociali si basano sul fatto che la loro intelligenza sia pari alla nostra, mentre tutti i test lo smentiscono». [...] Watson non è nuovo a controversie nate da alcune sue dichiarazioni su politica, sessualità e razza. Nel 1997 affermò che una donna avrebbe dovuto avere il diritto di abortire se dalle analisi fosse emersa l’omosessualità del suo bambino.[...] «la gente pensa che sarebbe orribile se facessimo tutte le ragazze belle, io credo invece che sarebbe meraviglioso»."

Eccetera. E giù critiche a Watson. D'altra parte non vedo il problema. Il suo nuovo libro si chiama «Avoid boring people. Lessons from a life in science» e direi che ci sono le premesse che non sarà affatto noioso.

martedì 16 ottobre 2007

Thatcherisms

Inizia oggi la rubrica.

To those waiting with bated breath for that favourite media catchphrase, the "U" turn, I have only one thing to say. "You turn if you want to. The lady's not for turning."

(1980, Conferenza del Partito Conservatore)

lunedì 15 ottobre 2007

Mi suonava strano, infatti...

Viene fuori che i Sigur Ros spesso non cantano in islandese, ma in una lingua finta, il Vonlenska.

Facebook

Mi sono iscritto oggi. Seguitemi, l'Italia è gravemente sottorappresentata!

domenica 14 ottobre 2007

Astensionismo

Non andrò a votare alle primarie oggi, per il semplice motivo che sono finte. Finte perché l'esito è scontato, finte perché è ovvio che si sta eleggendo il prossimo candidato premier del centrosinistra, dopo un anno e mezzo di governo del centrosinistra (e due anni dopo averne eletto un altro con le medesime primarie finte), il che non ha senso. Cioè, ne avrebbe se contestualmente si riconoscesse il fallimento dell'esperienza Prodi, che peraltro aveva già fallito una volta. Uno dei grandi boh, come direbbe Jovanotti, è perché tutta questa cosa quelli del centrosinistra non l'hanno fatta due anni fa, quando avrebbe dato fastidio a Berlusconi, invece che mettere su adesso un meccanismo che non può che logorare il governo o logorarsi da solo.

sabato 13 ottobre 2007

£3.90


Ho comprato In Rainbows. Quando ho letto sul Guardian che è senza dubbio il miglior disco dei Radiohead ho modificato la mia offerta (prima era 4.90).

Non dico perdonargli Dario Fo, ma...

E' poco per dire di più, ma visto che non ho mai letto nulla della neo-Nobel Doris Lessing questo pezzo mi tranquillizza almeno sul fatto che non è una stupida.

giovedì 11 ottobre 2007

Quattro matrimoni e un Pacs

In Francia i Pacs sono stipulati al 93% da coppie eterosessuali. 25 ogni 100 matrimoni.

Basso profilo

Su un grattacielo del centro di Genova hanno montato un pannello luminoso su cui, sul modello Piccadilly Circus, sono proiettate importanti notizie visibili da ogni angolo della città. Quella di stasera era: "Prete muore cadendo da dirupo".

martedì 9 ottobre 2007

Wish list(va molto)

I will cam naked for whoever buys me this and this. (ehi scherzo. Però li DESIDERO!).

lunedì 8 ottobre 2007

Chi va piano va vicino




Due fotine che illustrano come siamo messi a infrastrutture ferroviarie. Si vedono le "isocrone", cioè l'insieme dei punti raggiungibili col treno da Roma e da Parigi per tempo di percorrenza. Per l'Italia il giallo indica 2 ore, l'arancione 4, il viola 6. Per la Francia 3 il verde, 6 il giallo, 9 il rosso. Sei ore di treno da Parigi e si arriva a Milano, Monaco, in Scozia. Da Roma (salvo ritardi) in Calabria settentrionale o nel Ponente ligure.

sabato 6 ottobre 2007

Quiz

Io ho un problema diverso, più ostico: parlo inglese («fluently», come dicono qui), e mi so districare tra velocità di pronuncia, «stress-timed sentences», intonazioni, accenti cockney e macellai dell’East End (una delle zone più malfamate ma anche più vicine alla realtà socio-culturale di questo Paese). Mi dirai: e allora?
L’inglese comincia a intaccare il mio italiano.


DOMANDA: Da quale rubrica può essere tratta la lettera che contiene questo passaggio?


SOLUZIONE

Anche dispiacere a tutti, mica facile...

Santoro, ce lo ricordiamo? L'uso criminoso, la libertà d'informazione, bella ciao? Bene, oggi così Repubblica (grazie a Camillo) sull'ex-martire. E il Giornale? Ancora niente, solo una pacata cronachina in cui Luigi De Magistris è un esempio di virtù (quale probabilmente è). A me Santoro piace men che poco, ma in confronto a questi è da Pulitzer.

C'è bisogno di infierire?

2 Days in Paris

No, non è un filmino di 48 ore di sesso con Paris Hilton. Ma qui si dice sia piacevole ugualmente.

venerdì 5 ottobre 2007

Diseredati atipici

Premessa. Tutta la retorica corrente sull'amaro destino dei precari la trovo abbastanza fastidiosa, secondo me l'unico modo onesto, per sé stessi e per gli altri, di lavorare, è farlo con un certo grado di precarietà. Fai bene il tuo lavoro e avrai qualcosa di non precario, le tue capacità, le tue esperienze, il tuo curriculum. E' un mondo sempre meno protetto, sempre più concorrenziale, e bisogna farsi il mazzo.
Detto questo, e lodata anche l'iniziativa del ministro Padoa-Schioppa di agevolare gli affitti ai giovani, c'è una cosa: proprio perché ci si fa il mazzo, bisognerebbe stare un attimo attenti alle parole. Quando il ministro dice: "Anch'io ho dei figli giovani che sono precari", e i figli sono nell'ordine "Camillo, laurea in fisica statistica alla Sapienza di Roma, dottorato al Mit di Boston, ricercatore alla Harvard Medical School; Caterina, master a Londra, ha lavorato due anni a Parigi con un contratto a termine; Costanza, che si sta specializzando in Psicologia", ecco, al precario-tipo a cui penso io potrebbe venire legittimamente in mente di mandarlo in quel luogo dove dice Beppe Grillo, il ministro.

I fought the law and the law won

Eek!

giovedì 4 ottobre 2007

Un eroe moderno


Era la fine d'agosto del 2001 quando appresi che dovevo tornare in fretta e furia da Londra, annunciai al Pizza Hut dove lavoravo che avrei lasciato una settimana dopo e loro, sull'onda dell'entusiasmo, mi licenziarono subito, cosicché mi ritrovai con una manciata di sterline in tasca senza la più vaga idea di come sarei sopravvissuto nella Piovra Mangiasoldi fino a quando non avessi trovato un volo disponibile. Mi misi a vagare su Internet in cerca di qualche agenzia di viaggi nelle vicinanze di Oxford Street, quando capitai su un sito che mi raccontava che avrei potuto prendere un aereo per Genova due giorni dopo al prezzo di £28.99. Il biglietto? Niente, bastava il numero della carta di credito di mio padre e scriversi un codice tipo BQH7AF da presentare in aeroporto. Non so se mi resi pienamente conto della portata di questa cosa, anche perché non ricordo a che punto iniziai a crederci davvero, ma prender su e andare lontano non era più una cosa a cui prepararsi per settimane, per cui racimolare risparmi o intavolare estenuanti trattative in famiglia. Tra due giorni, 28.99, il codice su un pezzo di carta.
Il sito era naturalmente quello della Ryanair. Il suo fondatore, Tony Ryan, è morto ieri.

martedì 2 ottobre 2007

E l'inferno è certo

Ritanna Armeni:"Il professore sembra condividere i miei dubbi sul fatto che il Paradiso possa essere una noia".
Giuliano Ferrara:"Sempre meglio del Grande Fratello".

Che ne so? Boh, lo sento

Questa è una bella cosa, una di quelle che facevano Milano quello che era.

lunedì 1 ottobre 2007

Scaricabarile

Su Slate c'è un po' di tutto.

domenica 30 settembre 2007

Rock me baby

Consiglio a tutti la neonata (12 luglio) Virgin Radio, fa del gran bel rock alternativo - Interpol, Bloc Party, White Stripes eccetera - che si sente da nessun altra parte o quasi in Italia.

Extraordinary violence, extraordinary investment

Sul New York Times di oggi si racconta la "rinascita" della Cecenia e come i russi abbiano convinto i ceceni che potevano far loro molto bene o molto male, a seconda che accettassero di essere russi anche loro oppure no. "One corollary has been that allegations of human rights abuses by both Russia and its local allies have been largely ignored". Per dire come i tribunali dell'Aia e il preteso esercizio della giustizia universale, queste invenzioni tardo-illuministe, altro non siano se non degli strumenti nelle mani di opposte fazioni per regolamenti di conti e come siano l'ultimo dei pensieri di un popolo nel momento in cui deve pensare ai vivi, non ai morti.

venerdì 28 settembre 2007

E la marsina color ciclamino

Camillo, il blog di Christian Rocca, si rifà il look. Nel cambio è andato perduto un commento un po' fighetto sul fatto che il colore esatto della rivoluzione birmana non è il rosso ma lo zafferano, come il risotto (yuck). Chi cavolo ce l'ha una t-shirt zafferano? Comunque il nuovo sito è carino e Rocca è bravo e competente. Sa un sacco di roba e, quella che non sa, sa chi la sa.

giovedì 27 settembre 2007

Vestiti come dei bonzi


Domani maglietta rossa, a sostegno dei monaci buddisti nella lotta contro la dittatura in Birmania. Io l'avevo già oggi, casualmente. Puzzerà un po', ma aderisco.

Berlusconi

Per ricordare, innanzitutto a me stesso, che se le elezioni dell'anno scorso andavano nell'altro modo, sempre la stessa zuppa era, e che del disgusto di oggi hanno la loro bella colpa anche quelli che c'erano ieri.
Ci sono due modi per giudicare il lavoro di un governo: in quanto tale, o in rapporto alle aspettative che aveva suscitato, alle promesse che aveva fatto. Il primo metro è il più onesto, ma il secondo è quello più usato. Bene, direi che il governo Berlusconi dal 2001 al 2006 secondo il primo metro prende 6. Con il secondo prende 2.

Profezie

Notevole Sgarbi su Grillo a Matrix, sottoscrivibile anche. Resta il fatto che trecentomila persone che aderiscono a una piattaforma, diciamo, fragilina come quella di mandare tutti i politici affanculo, danno da pensare su quanto siamo esausti. Mi permetto di citare quello che scrissi un anno fa al Foglio dopo le elezioni politiche:

"Il piano quinquennale della noia era già in avanzato stato di composizione fin dal ritorno in Italia di Prodi, i cui sussurri e bofonchiamenti promettono di non subire scossoni per tutto il tempo durante il quale la sua maggioranza lo sopporterà - chiedo scusa, sosterrà. La parola Senato sembra aver acquistato in pieno il suo significato etimologico con l'elezione di Franco Marini, il perennemente solenne, che probabilmente anche quando va a lavarsi i denti lo annuncia con gravità. A suggello di tutto questo ora, dopo pochi giorni lieti di fantasticherie sul giovane, sarcastico e relativamente politically incorrect lìder Massimo, sembrerebbe che, se Giorgio Napolitano non va al Colle, il Colle vada a Giorgio Napolitano, e per quelli di noi che, guidati da un approccio un po' meno sensista alla politica, credono che per la salute di un Paese oltre alle terapie conti il morale, si profilano giorni non neri, ma grigi, in cui ci ridurremo forse a sperare in un po' di rosso dal presidente Bert.e in un po' di rissa dal presidente Berl."


Invece si sono intristiti anche loro due, il clima è pari alle più cupe attese e quindi via con Grillo.

mercoledì 26 settembre 2007

Uso domestico del mappamondo

Mi dite se rientra nelle mansioni del sindaco di Roma richiedere l'intervento dell'Onu in Birmania?

martedì 25 settembre 2007

C-day

Ovvero il giorno del clone. Senza dare un giudizio di merito, la cosa che racconta qui Grillo innescata dal blog di Mastella segna forse un giorno nuovo nella storia della rete, o Rete, come nell'idolatria grilliana ("La Rete è nata libera". "La Rete non tollera". Sembra l'inizio della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo) che ricorda i tempi degli altari alla Dea Ragione; proprio vero che chi non ha Dio prima o poi lo sostituisce con qualcos'altro. Comunque, il blog clone potrebbe essere il contributo italiano alla zoologia internettiana. Lo si registra qui.

lunedì 24 settembre 2007

Due passi in città

Cercando un'immagine che mettesse particolarmente in cattiva luce la Sopraelevata - vedi post sopra, anzi sotto - mi sono imbattuto in questo bel resoconto illustrato di una passeggiata per Genova in un giorno tempestoso.

Lutto



Il nuovo Piano urbano della mobilità (Pum!) ha accantonato l'abbattimento della Sopraelevata, quest'orribile catafalco che sventra il porto antico di Genova. Sarebbe come se la tangenziale di Milano passasse accanto a piazza del Duomo, o il Raccordo anulare tagliasse in due come un melone i Fori imperiali. L'unica speranza è che, se mai si farà il tunnel, ci si renda conto dell'assurdità di tenere in piedi un monumento alla stagione della cementificazione selvaggia da cui per fortuna stiamo uscendo.

domenica 23 settembre 2007

Arrendersi?

A volte lo sconforto prevale. Quando sono militanti politici, studenti in cerca di uno scopo, aspiranti a posti strategici nel mondo della cultura che ungono le ruote, d'accordo. Ma su una rivistina di viaggi, senza nessun tornaconto politico, in un articolo su tutt'altro, al giornalista che gli chiede di parlare di Manchester, lo "storico radicale, sociologo e guida turistica" Jonathan Schofield dice - e ho dovuto leggerlo due volte per crederci - "Mi sarebbe piaciuto vivere a Manchester nel 1842, ai tempi di Engels. Senza Engels e senza Manchester non ci sarebbero stati l'Unione Sovietica, le magliette del Che, la storia del Novecento...". Mi dite che è uno scherzo? Oppure ci mandate un giornalista che ha una famiglia trucidata in qualche purga o assiderata in qualche gulag a "intervistare" Jonathan Schofield e a riempirgli di pugni quell'inutile zucca vuota fino a fargli sputare i denti? Grazie.

Le parolacce le abbiamo sdoganate, no?

Michele Serra dovrebbe smetterla di leggere Panebianco, non ne capisce mai una sega.

Thank you, Mr Powers

L'autore de "Il tempo di una canzone" è in Italia, alla rassegna Pordenonelegge, e dice :"Mentre studiavo fisica sono diventato sempre più intellettualmente claustrofobico, mi sentivo troppo specialistico. Ho capito che dovevo trovare qualcosa che mi permettesse di connettere la scienza con le altre cose del mondo". Apriamo un circolo?

Domandina

Leggere il titolo del Corriere, "Carceri di nuovo piene dopo l'indulto", leggere il commento indignato di Sofri , notare che Sofri scrive un commento indignato ogni volta che qualcuno riporta il fatto che il responsabile dell'omicidio X è il condannato Y scarcerato per l'indulto; non potersi esimere dal concludere che tutta l'indignazione di questo mondo non cancella il fatto che la vittima dell'omicidio X, senza l'indulto che ha scarcerato Y, sarebbe ancora viva e domandarsi: ma che cosa cazzo ci vuole a costruire nuove carceri?

Il dono della sintesi

"...Santoro, la Loretta Goggi di Beppe Grillo" (copyright Aldo Grasso).

sabato 22 settembre 2007

Casotto e mezzo

Viva l'inizio della sesta serie di Otto e mezzo, al netto della puntata di ieri sera dedicata all'ultimo libro di Mughini. E' stata una concentrazione di nevrosi, quella moralistico-papista di Ferrara, quella femminista delle tre donne in studio, quella giovanilista di Filippo Facci, che ha anche dichiarato di avere, per un suo studio sul rapporto della loro generazione con il sesso, "intervistato" un certo numero di giovani tra i 18 e i 20 anni, ma nel pronunciare il verbo è stato vittima di una serie di esitazioni che hanno mandato noi maliziosi in brodo di giuggiole; infine, naturalmente, quella schizo-megalomane dell'autore del libro (non scrive male, però, da quel poco che ho letto). Risultato, un gran casino.

venerdì 21 settembre 2007

Ormai ce l'ha anche il porco

Dal Corriere: "E adesso i politici hanno paura della V-generation, si sentono sotto attacco, parlano di minacce e intimidazioni ricevute via web dal popolo dei grillanti. Mastella denuncia «bestemmie», «gravi offese», «minacce», «commenti violenti » piovuti sul suo blog."
Beato lui, io mai niente.

(PS Grazie a Cristiano per l'espressione rivierasca)

giovedì 20 settembre 2007

Ma sì

Oggi a Radio Deejay hanno ricordato il 20 settembre 1870, l'entrata delle truppe sabaude a Porta Pia- "uno dei primi atti verso l'Unità d'Italia".

Aneddoti


Circa un anno fa moriva Oriana Fallaci. Come l'ospite della rubrica di Sergio Romano di oggi, anch'io sono stato spesso curioso di sapere dei rapporti tra lei e Indro Montanelli, nel sospetto che considerassero il giornalismo italiano come i cowboys il villaggio del West, "troppo piccolo per noi due". Romano ricorda queste righe che Montanelli le dedicò nel 1981; carine.

«Oriana Fallaci ha fatto per il Corriere un’intervista a Lech Walesa che, come sempre avviene con questa nostra brillante collega, si è risolta in una intervista di Lech Walesa a Oriana Fallaci. "Lei mi ha dato tante idee su cui riflettere! — ha concluso infatti il pover’uomo—. Ci rivedremo mai? Se vado in paradiso, le tengo il posto". Ma qui Lech ha peccato d’immodestia. Il posto di Oriana in paradiso, è già assegnato: è quello che temporaneamente occupa il Padreterno».

martedì 18 settembre 2007

Non picchiatevi


Da domani sito del New York Times aperto a tutti. Anche gli archivi storici.

Basta col traffico

L'unica storia non stantia che circola di questi tempi, quella impregnata di vero valore civile, di cui si parla perché lo merita e non perché è sedimentata nei tic degli addetti alla somministrazione di notizie, è quella dei siciliani che si ribellano al pizzo, lo denunciano, si rivolgono allo Stato per arginarlo ed emarginarlo. E' un atto di patriottismo, e un'occasione per non lasciarlo ad annaspare nell'indifferenza un'altra volta.

lunedì 17 settembre 2007

Aggiornamento sul Global Warming/4

Il partito degli Apoti era stato fondato virtualmente da Giuseppe Prezzolini dopo la Prima Guerra Mondiale, prendendo liberamente spunto dalla lingua greca per significare "quelli che non la bevono". Lo ricordo perche' mi pare che stia crescendo quello che si potrebbe battezzare il partito degli Apoti Climatici: questa dell'Italia che si riscalda quattro volte il resto del mondo, a giudicare da quel che ho letto in rete (Luca Sofri segnala Franco Prodi, climatologo e fratello del PresDelCons) se la sono bevuta proprio in pochi, a parte il ministro Pecoraro e gli altri presenti al convegno di qualche giorno fa, che al contrario avranno mangiato e bevuto a sazieta'. Coi soldi pubblici.

domenica 16 settembre 2007

Il triangolo no

Ultimamente la matematica va parecchio. Non come disciplina di studio ma come materia per forum, conferenze, festival, romanzi. Mi è capitato in mano un libro di un fisico inglese, Simon Singh, "L'ultimo teorema di Fermat", che racconta la storia di questo problema matematico dalla dimostrazione complicatissima ma dalla formulazione semplicissima, e devo dire che la figura del matematico non ne esce molto bene. Da Pitagora che fa ammazzare l'allievo Ippaso perché ha scoperto che la radice quadrata di 2 è un numero irrazionale (cioè non scrivibile in forma di frazione, uno di quelli che secondo Pitagora non dovevano esistere) a Diofanto che sulla sua lapide non trova di meglio che scrivere un indovinello la cui soluzione è a che età è morto, allo stesso Fermat che si divertiva a mandare teoremi in giro per l'Europa sfidando gli altri a dimostrarli. Il più fuori di tutti forse è Evariste Galois, talento precocissimo e nevrotico che - dicono - ha dato contributi inestimabili alla teoria dei gruppi, morto a 20 anni in un duello di pistola in cui si era cacciato per aver fregato la donna a un gentiluomo parigino, dopo aver passato la sua ultima notte a scrivere i risultati del suo lavoro in modo che non andassero perduti ai posteri, e intervallando gli appunti con dei "Mi manca il tempo! Mi manca il tempo!". Ora, scrivere una lettera a un amico poche ore prima di andare a duellare per salvarsi la pelle con su scritto "Caro amico, ho risolto molti problemi riguardanti le equazioni di quinto grado..." eccetera, se sei un genio, ci sta. Ma quante cavolo di probabilità pensava di avere di vincerlo, il duello, dopo che era stato tutta la notte a riempire fogli di numeri mentre l'altro dormiva?

Si guardi Blob, qualche sera

Attacco di moralismo. Spero che quella cosa che non so come si chiama che dovrebbe riunire i genitori che controllano quello che viene propinato in tv ai loro figli in tenera età, e che se Nicole Kidman mostra il seno alle 21:45 piuttosto che alle 23:15 apriti cielo, si facciano sentire sullo spezzone, andato in onda intorno alle otto di stasera, del signore che ha appena fatto sesso con un travestito e rivestendosi commenta qualcosa del tipo: "Forse il sogno è una donna con l'uccello". Un po' peggio forse?

Ma Blob si riscatta sempre, io in particolare adoro le didascalie che si modificano gradualmente accompagnando le immagini. Stasera c'erano filmati gravitanti intorno alla questione del documentario della BBC sui preti pedofili, ritrasmesso in Italia da Santoro ecc ecc, e il titolino era fumodilondra; poi è apparsa una tipa svitatissima che in diretta dalla Croisette di Cannes stava cercando di citare Orson Welles o qualcun altro e addirittura modificare la citazione, incartandosi penosamente, mentre in alto la scritta si modificava in fumodicannes.

What a morbid sofa

Visto "Io non sono qui". Ci sarei stato ad aspettare anche un'altra settimana, se serviva a tradurlo in modo un po' meno sciatto. Sono stato abituato dalla lettura di volumi scientifici a traduttori per cui "to argue" è "arguire" e "evidence" è, naturalmente, "evidenza" (in quest'ultimo caso la parola è addirittura uscita dai libri e tanti dicono ormai che "non c'è evidenza per questo fatto") a provare intenso fastidio per queste cose, quindi quando ho sentito la pasionaria sessantottina dire a Bob Dylan "sei uno sciovinista" mi sono un po' cadute le palle: era chiaro dal contesto che gli stava dando del maschilista, che infatti è il significato che chauvinist ha in inglese, ma in italiano lo sciovinista è un nazionalista (specialmente francese, la parola nasce infatti da un tal Chauvin soldato di Napoleone), non un maschilista - e figuriamoci se in Italia dovevamo ricorrere a un prestito straniero per esprimere un concetto così cardinale della nostra cultura. Il doppiaggio dei film è già una cosa che mi piace poco, specialmente in un film come questo dove molte frasi richiamano spesso canzoni. Già che agli attori gli togliamo la voce, almeno non facciamogli dire scemenze.

sabato 15 settembre 2007

Numeri

Luca Sofri si lamenta che i giornali non hanno celebrato con abbastanza enfasi la notizia del calo della mortalità infantile. Non che abbia torto, però dichiararsi contenti per il fatto che nel 2005 sono morti solo 9.7 milioni di bambini è una cosa magari ragionevole ma dal sapore un po' così.

V-post

Qui ci doveva essere un post lunghissimo e divertente, che però si è cancellato. Fanculo. Se ne ho voglia lo riscrivo, se no arrangiatevi.

giovedì 13 settembre 2007

La cultura del sospetto

Anche Luttazzi contro il V-Day. Forse - dico forse - Grillo ha sbagliato a collocare la sua iniziativa nel P-Government e non nel B.

mercoledì 12 settembre 2007

Corsi e ricorsi blogghici

Gustoso post di Giorgio Israel - a parte il mugugno finale contro le feste e i balli che forse è un po' bacchettone - sul lerciume di Roma; ne riporto un passaggio, "Guardando verso l’alto, o al massimo diritto davanti a te, vedi splendidi monumenti, bellissime chiese, cupole e campanili, l’inconfondibile colore dei pini che si assortisce perfettamente con quello delle rovine antiche. Insomma, Roma è una splendida città, non c’è che dire. Basta non guardare in basso", curiosamente vicino a una riflessione che avevo fatto qui un po' di tempo fa, parlando di Genova. Milano non è ridotta meglio, anzi (vedi commento al post). Al livello del manto stradale, l'unità è compiuta.

Never spoil a good story with the truth

Oggi su Repubblica bell'articolo di Eugenio Scalfari sul beppegrillismo. Mi sarebbe piaciuta un'analisi più acuta sui meccanismi retorici e psicologici con cui guida i suoi seguaci, facendo perno sul carisma del comico e, a mio parere, perfino su un delicato meccanismo psicologico per cui se il fatto che ci viene raccontato o il ragionamento che viene sviluppato sono organizzati in modo tale che facciano ridere, si è meno portati a chiedersi se sono veri oppure no: è più bello crederci.

Thinkgeek

Questo oggetto è favoloso, e quell'incipit, "Tired of that same old monotonous water? Bored with water that doesn't look like futuristic alien mouthwash?", fiero della sua frizzante futilità, è all'altezza della situazione

martedì 11 settembre 2007

Lettera a Romano, quello sveglio

Caro Romano,

i toni apocalittici in cui si esprime Umberto Bossi fanno spesso passare in secondo piano i temi alla base della sua azione politica (e dei voti che prende), non tutti campati in aria.
Uno di questi è il deficit di "potere contrattuale" di cui soffre il nord dell'Italia in rapporto alla sua importanza economica e al suo ruolo storico. Mi sono molte volte chiesto perché, tra le tante discussioni che si fanno intorno alla storia d'Italia e alle storture che l'hanno accompagnata, non abbia mai trovato posto un dibattito serio su una questione secondo me abbastanza cruciale, e cioè l'attribuzione a Roma dello status di capitale di una nazione che non era nata a Roma. Questa fu una decisione politica che aveva dalla sua non molte altre ragioni se non un omaggio all'antico prestigio imperiale di Roma e un'esibizione dell'autorità del Regno sabaudo sul caposaldo del potere temporale del Papa. Ma significò, dal punto di vista pratico, il trasferimento dei poteri politici e amministrativi del nuovo stato in un'area decisamente arretrata economicamente e socialmente, senza alcuna cultura da capitale di uno stato moderno, che Torino invece, con il suo esercito, la sua nascente economia industriale, persino le sue mire espansionistiche, indubbiamente aveva. Lei non crede che questa mossa sia stata una complicazione inutile sulla strada dell'Italia verso la modernità e uno sbilanciamento tra motore politico e motore economico del Paese, di cui si scontano le conseguenze ancora oggi? Era inevitabile che la città che accolse le truppe italiane con le barricate di Porta Pia diventasse la capitale d'Italia?

Dopo i fischi, i ragli

I fischi di San Siro alla Marsigliese hanno fatto più casino qui che in Francia, dove sapevano di esserseli andati a cercare a suon di provocazioni. Lo sapeva anche la nostra stampa, che oltre a questo sapeva anche di essere andata cavalcando e amplificando quelle provocazioni per settimane, ma questo non le ha impedito di fare a gara a chi si sdegnava di più nel tentativo di conquistarsi a basso costo qualche gallone di cultura sportiva. Un nostro politico ha perfino tirato fuori la Seconda Guerra Mondiale. In Francia si staranno chiedendo che traumi infantili abbiamo avuto.

lunedì 10 settembre 2007

Vent'anni

Poker di Federer a Flushing Meadows, e una delle finali di tre set piu' divertenti e piu' incerte viste. Novak Djokovic, detto Nole, gioca un tennis da far paura, ma dopo aver iniziato a rispondere sfacciatamente al servizio di Roger e essere volato 6-5, 40-0 nel primo set, per sua sfortuna i suoi vent'anni non sono stati quelli dell'incoscienza, ma quelli della paura. E Roger l'ha scampata. Il 2008 sara' duro.

giovedì 6 settembre 2007

Spot

Oggi ho preso per strada un depliant del nuovo libro di Severgnini. Dovrei pubblicarlo tutto, per rendere un'idea dello sfruttamento intensivo dell'aria fritta che lo pervade. Cercatelo, è gratuito!

Khomeinista, maoista, taoista?

Sabina Guzzanti, sul governo che non la fa andare in tv: "...un regime massonico, fascista, stalinista, non so come chiamarlo". Evidentemente non lo sa. Non ne ha proprio idea.

Se prima eravamo in cinque...

Dunque, Prodi pensa che sia giunta l'ora di abbassare le tasse, poi sente Padoa-Schioppa e si convince che è meglio aspettare che i conti siano in ordine. Ma da oggi c'è un asso nella manica: Veltroni, che interviene e dice, no, vanno abbassate già nella prossima legge Finanziaria. Quindi anche in Italia finalmente abbiamo un premier-ombra come in Inghilterra. Con una variante: da noi non appartiene all'opposizione, ma alla maggioranza.

sabato 1 settembre 2007

Due piccioni

Cominciamo da Piero Ottone, che a volte parte col piede giusto: venerdì scorso per esempio, sul settimanale di Repubblica che ha scoperto di recente le doti di Bush, individuava un problema vero, e cioè che troppo spesso viaggiando in treno in Italia, non si sa in quale stazione si sta arrivando. Un palese disservizio, specialmente, dice, sui treni locali, quelli senza altoparlante, o "sugli Intercity, quando il capotreno sia di carattere chiuso". La soluzione dell'ex direttore del Corriere della Sera (eh, sì) è immediata: scritte luminose nelle stazioni.
Avevate semplicemente pensato di mettere altoparlanti su tutti i convogli e dire al capotreno che vinca le sue timidezze oppure si trovi un altro lavoro? HAHAHA, invece no.

* * *

Alberto Asor Rosa scrive una lettera al Corriere sulla questione dei lavavetri, accampando la solita scusa che le priorità delle nostre città sono altre (indubbio, ma allora dimmene una, così, per farmi vedere che vuoi fare qualcosa oltre che delle chiacchiere); poi passa a esaminare nel dettaglio (per così dire) alcune realtà, Milano, Roma, Napoli e, attenzione, Bologna, che "non riesce a risollevarsi dalla grigia, spenta aura guazzalocchiana". Cioè, Guazzaloca non è più sindaco dal 2004, il testimone è passato non a un pisquano qualunque ma al mitico Cofferati, eppure la sua "aura" continua a infestare la città. Sorprendente. Come avrà fatto? In realtà la faccenda è più semplice: queste comari della sinistra che tre anni fa gridarono alla liberazione di Bologna manco Cofferati fosse il capo dell'VIII armata, si sono rese conto che Cofferati è un sindaco molto meno diverso da Guazzaloca di quanto avrebbero voluto, perché - e gliene va reso merito - ha capito che amministrare una città non è come pontificare dal palco di un comizio e dalle pagine di un giornale, e per coprire la cosa ricorrono a uno degli innumerevoli imbrogli linguistici con cui si ingegnano da decenni a tenere la politica lontana dai problemi e a portata di ideologia. (Già uno con un cognome palindromo a me dà poco affidamento).

Lei non sa chi sono io

Dal Corriere:"A dare la linea è Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, che in un'intervista al Corriere risponde così a chi come Mastella prospetta una caduta di Prodi in caso di partecipazione di esponenti del governo alla manifestazione sul welfare e precari: «Mastella mi sta pure simpatico, ma non vedo chi sia per lanciare ultimatum»."

Io lo vedo. Mastella è, al pari di Diliberto, uno di quei tanti che hanno quei pochi voti necessari a taglieggiare il governo tutte le volte che vogliono e la spregiudicatezza di volerlo spesso. In questo caso, poi, fa bene.

venerdì 31 agosto 2007

...la solita scarpa col tacco


E' bella, la donna in gonna e tacchi. Se ne sentono sempre di più lamentarsi che la gonna è scomoda, che i tacchi sono scomodi, un paio di jeans e via. Ma il trucco è lì: perché in tacchi si è più belle? Solo perché slanciano? No, è per il concetto che emana il sottoporsi alla sofferenza e agli impicci del tacco per essere bella, quello di una bellezza a cui si è pronti a sacrificare un po' della propria comodità e libertà, e quindi non gratuita, ma faticosamente raggiunta e però espressa poi con serenità, come per Winckelmann il bello era "nobile semplicità e quieta grandezza tanto nell'atteggiamento quanto nell'espressione".

lunedì 27 agosto 2007

Us Open


Al via a Flushing Meadows. Parola a quel mandrillo di Gianni Clerici: "Sotto, favorita n.2, c'è soltanto la Sharapova, peraltro troppo lenta, se crediamo al musicista Adam Levine, che ne ha impietosamente denunciato gli atteggiamenti statici nel corso dell'amplesso. Verificherò attentamente, ahimè, soltanto sul campo"

(Adam Levine, ex della Sharapova e leader dei Maroon 5, è anche lui un birichino )

domenica 26 agosto 2007

Oh, io abito a Culla di Bolivar e Regina del Mare fatto Terra...

(ANSA) - CARACAS, 26 AGO - Tra i cambiamenti 'rivoluzionari' del presidente venezuelano Chavez, c'e' anche quello di sostituire il nome della capitale, Caracas. La decisione ha creato sorpresa e dibattito fra la gente. Alla capitale si vuole assegnare un nome legato alla tradizione in sostituzione di quello attuale. Invece di Caracas, la capitale potrebbe presto portare il nome di 'Culla di Bolivar e Regina del Mare fatto Terra'.

sabato 25 agosto 2007

Madame...

A proposito di filosofi: Cacciari. L'affaire Fanny Ardant-Brigate Rosse è stato concluso brillantenmente dal sindaco di Venezia: "Non è stata colpa sua...E' un'attrice, dovevano farla parlare di cinema", la cosa più villana che mi è capitato di sentire ultimamente, nelle intenzioni doveva essere una difesa.

Velle discitur



Nove anni dopo l'estate in cui, fregandomene di quel che ci si aspettava da un ragazzo di 19 anni che aveva finito la maturità, lessi "Il Mondo come Volontà e Rappresentazione" - con picchi di estasi intellettuale mai più raggiunti, e dovuti forse in parte all'assenza di altre attività a contendersi le mie energie - per la prima volta sento di poter obiettare qualcosa ad Arthur Schopenhauer: a volere si deve imparare, è pieno di cose che non si vogliono e si vorrebbero se ci si conoscesse meglio. E non è solo un problema di disponibilità delle cose: a volte sono lì, siamo noi non pronti a volerle.

venerdì 24 agosto 2007

Dov'è il Codacons?





E' tanto carino a vedersi, ma un cellulare che per mandare un messaggio a Pincopallino ti sottopone alla procedura demenziale Opzioni-Invia-Rubrica-Pincopallino-Seleziona-Opzioni-Invia (il meglio resta il mio Nokia 3210 di sette anni fa: Invia-Pincopallino-Esegui) andrebbe bandito dal commercio.

C'est l'argent qui fait le feu?

Lettera al Foglio di oggi:

Al direttore - C’è un controsenso evidente alla base della guerra ai roghi estivi. Si pagano i lavoratori soltanto se i boschi bruciano. Tanti incendi, c’è lavoro per tutti. Nessun incendio, si resta a casa. In pratica, c’è una involontaria istigazione-sovvenzione di stato ad appiccare il fuoco, quando invece si dovrebbe fare il contrario. Pagare per gli incendi che non ci sono. Si riuniscono i lavoratori stagionali in una cooperativa di sorveglianza, con una penale ben chiara: se scoppia l’incendio, e distrugge il bosco, scatta la penale sulle paghe. Forse si pattuglierebbe di più, si sorveglierebbe meglio. Guai allora al piromane autentico, sorpreso con una latta di benzina in mezzo al folto da un drappello di stagionali calabresi. Ma forse è troppo semplice, ancora una volta. Rischierebbe di funzionare.

Mimmo Ballarin, via Web

lunedì 20 agosto 2007

Filmmaker, heal thyself!

Credo sia bastato guardare dieci minuti di Fahrenheit 9/11 per sapere cosa aspettarsi da ogni altro film di Michael Moore. Non mi sorprende quindi la recensione di Sicko sul Washington Post che coglie l'occasione per spiegare la differenza tra un'inchiesta e una raccolta di lamentele a uso ideologico. Non c'è bisogno di vedere il film per capire quale delle due abbia fatto Moore. La storia della visita all'eccellente ospedale cubano è di una pochezza sorprendente perfino per lui. Il nocciolo della questione, quello che sfugge ai tanti Michael Moore in giro per il mondo, è in queste poche righe dell'articolo:

He seems to think utopia is a collective wish away. He seems to think it would just be better if it were all free. Except: Nothing is free. Somebody has to pay for everything. It may not be the end user (upon whom Moore focuses exclusively) but somewhere, somehow, somebody has to pay for the nurse's aides, those purple latex gloves, the bandages, the hideous green smocks and hair-hiders and, of course, the various implements for jabbing, slicing and otherwise penetrating your trembly body.

Qui per chi vuole capire con qualche serietà come funziona a grandi linee il sistema sanitario americano.

venerdì 17 agosto 2007

Pukkelpop, un anno dopo



17/08/2006, Hasselt

Fino alle cinque, la città colorata doveva essere ancora sulle spalle delle truppe pacifiche che stringevano l'assedio intorno al sobborgo limburghese di Kiewit. Al di là delle barriere, tra pioppi più infastiditi dal vento di quelli padani, un'arena fangosa e file di chioschi traboccanti di junk food da vendere a prezzi disonesti. Il silenzio e il vuoto, in queste occasioni in cui sono attesa di rumore e folla, hanno uno strano sapore di sospensione onirica.

mercoledì 15 agosto 2007

Aggiornamento sul Global Warming/3

Oggi sul giornale si poteva leggere che la temperatura media sulla Terra è aumentata di 0.7 gradi negli ultimi 150 anni. Su Marte, è aumentata di 0.6 gradi negli ultimi 20 anni. Bisognerà dire a quegli stronzi di marziani di dare un po' un taglio alle loro emissioni di gas serra.

Aggiornamento sul Global Warming/2

Oggi mediocrissimo Sartori sul Corriere a proposito della "catastrofe climatica": di scientifico nulla, tranne la spocchia, e numeri un tanto al chilo, "50 volte", "100 volte", "le minacciose sembianze di una crescita esponenziale" eccetera. L'ipotesi che il (supposto) riscaldamento sia dovuto all'inquinamento atmosferico è data come certa semplicemente grazie alla constatazione che l'inquinamento atmosferico c'è. Per uno studioso di logica, non c'è male. E quando si dice che questa è l'estate più calda dal millesettecento e rotti, o che non si faceva la vendemmia così presto dai tempi del Concilio di Trento, a me viene da chiedermi: beh, e ai tempi del Concilio di Trento non c'era l'inquinamento no, tutti zappavano la terra e pascolavano le vacche e viaggiavano in carrozza, no? E allora, com'è che quell'anno fece così caldo? Qui un articolo di ben otto anni fa che comincia a denunciare il vannamarchismo delle analisi dei Global Warmers. Segnalerei in particolare <<[...] here's what the United Nations wrote in 1995: "Warmer temperatures will lead to . . . prospects for more severe droughts and/or floods in some places and less severe droughts and/or floods in others." >>

A proposito dell'influenza delle attività umane, qui Steven Milloy, commentatore scientifico di Fox, chiaro e con qualche cifra, a differenza di Sartori.

Per i pigri, ne traduco un po':

"Circa il 95% dell'effetto serra [..] è dovuto al vapore acqueo, il 99.999% del quale è di origine naturale. Il restante 5% dell'effetto serra è dovuto a diossido di carbonio, metano, ossido di azoto e altri gas vari. Sebbene il diossido di carbonio sia il più dominante di questi gas quanto a volume, comprendendo circa il 99.4% del totale, gli altri gas trattengono più calore. Così il contributo del diossido di carbonio al 5% dell'effetto serra non dovuto al vapore acqueo è molto meno del 99.4% - è circa il 72%. Quindi il diossido di carbonio è responsabile soltanto del 3.6% dell'effetto serra [...]. Ma il diossido di carbonio è prodotto sia naturalmente sia dagli umani. Circa il 97% del diossido di carbonio atmosferico è in realtà naturale. Solo circa il 3% proviene dalle attività umane. Questo significa che soltanto lo 0.11% dell'effetto serra (cioè il 3% del 3.6%) è dovuto alle emissioni di diossido di carbonio nell'atmosfera da parte dell'uomo. [...]

Contando anche gli altri gas serra, il contributo totale dell'uomo all'effetto serra è circa dello 0.3%. In altre parole, circa il 99.7% dell'effetto serra è dovuto esclusivamente alla natura."

domenica 12 agosto 2007

Infatti, neanch'io!

Confesso di non avere mai capito perché un letterato, un professore universitario, un attore o un regista cinematografico debbano essere più autorevoli, quando è in gioco la politica nazionale, di un imprenditore, di un professionista o di un operaio. Se questa categoria di saccenti onnicompetenti lo avesse infine capito e badasse d'ora in poi soltanto a fare bene il proprio mestiere, tanto meglio.

Sergio Romano, Cooriere di oggi. Tutto l'editoriale è da leggere.

venerdì 10 agosto 2007

Uno, nessuno, centomila

Ditemi poi che la storiografia non è una materia complicatissima, se non si può nemmeno stabilire cos'è successo a Bruce Willis al Billionaire .

1) Willis non si sarebbe concesso ad una foto con Elisabetta Gregoraci, compagna ventiseienne del manager di Formula 1. [...] Dopo le proteste della Gregoraci per il mancato scatto assieme alla star del cinema, uno stizzito Briatore avrebbe ordinato ai suoi buttafuori di accompagnare Bruce e Jerry alla porta, senza nessuna spiegazione.

2) Il popolare attore americano sarebbe stato invitato alla festa privata di Fawaz Gruosi. E qui avrebbe iniziato a corteggiare la moglie dell'imprenditore in maniera fastidiosa. Da qui la decisione di allontanarlo dal locale.

3) L'ufficio stampa del Billionarie precisa: che Willis non è stato «allontanato» dai responsabili della sicurezza de locale. «In effetti il signor Willis - spiega una nota - è stato accolto e ricevuto con i dovuti onori da Flavio Briatore e si è poi fermato al ristorante Cipriani del locale per cena. Successivamente, non essendogli stato unicamente concesso l'accesso a una zona del locale dove si teneva una festa privata, il signor Willis di sua spontanea volontà ha deciso di lasciare il Billionaire».


Conscio di tranquillizzare i più, sottolineerò che Bruce ha detto «Malgrado il terribile trattamento, amiamo ancora la Sardegna, ma può darsi che ora formeremo un nostro personale club di miliardari». Pheeew!

giovedì 9 agosto 2007

Finalmente ho capito

Corpo*: maschio. Ti senti*: maschio. Ti piacciono*: maschi. Sei: Omosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: maschio. Ti piacciono: femmine. Sei: Eterosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: femmina. Ti piacciono: maschi. Sei: Transessuale, eterosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: femmina. Ti piacciono: femmine. Sei: Transessuale, omosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: maschio. Ti piacciono: tutti**. Sei: Bisessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: femmina. Ti piacciono: tutti. Sei: Transessuale, bisessuale.

Corpo: femmina. Ti senti: femmina. Ti piacciono: maschi. Sei: Eterosessuale.
Corpo: femmina. Ti senti: femmina. Ti piacciono: femmine. Sei: Omosessuale, detta anche lesbica.
Corpo: femmina. Ti senti: maschio . Ti piacciono: maschi. Sei: Transessuale, eterosessuale.
Corpo: femmina. Ti senti: maschio. Ti piacciono: femmine. Sei: Transessuale, omosessuale. (vedi: ciclista)
Corpo: femmina. Ti senti: femmina. Ti piacciono: tutti. Sei: Bisessuale.
Corpo: femmina. Ti senti: maschio. Ti piacciono: tutti. Sei: Transessuale, bisessuale.

Etichetta di base: ci si rivolge alla persona usando il sesso della seconda colonna ("ti senti").

* Corpo = corpo alla nascita.
Ti senti = ti identifichi come. A volte ti operi per diventare, a volte no (perché hai paura dei chirurghi, perché dopotutto al tuo corpo sei abituato, perché mi dicono che il rapporto dei maschietti con quello che hanno tra le gambe sia molto complicato, anche per quelli che non si percepiscono come del tutto maschi).
Ti piacciono = sei attratto da - insomma, vorresti portarti a letto.
** Il che non vuol dire che zompi addosso a tutti, eh. Magari sei anche monogamo/a.

Questione a parte: le drag queen e i drag king. Trattasi di teatro. Anche. Quello è il corso avanzato, un'altra volta.




(Grazie a Restodelmondo; unica cosa interessante trovata sul blog di Scalfarotto, ex candidato alle primarie del centrosinistra. Mmm)

martedì 7 agosto 2007

Il matematico che gioca con la Bibbia

Chi non avesse già intuito - non ci vuol molto - che Odifreddi è un megalomane ignorante, può leggersi una recensione della sua ultima opera sul blog di Giorgio Israel, in cui c'è una bella collezione di strafalcioni e folate di ateismo di marca stalinista. Sapere che ha venduto 150.000 copie e stare male è stata una cosa sola.

PS Io, per quel che importa, non sono credente, ma vivo questa come una condizione personale - a tal proposito mi piacerebbe sapere perché la religiosità dovrebbe essere un fatto privato e l'ateismo no - senza nemmeno sognarmi di farne una sorta di status di superiorità intellettuale. Questa storia che la scienza dovrebbe portare all'ateismo è una balordaggine colossale. Come disse una volta il mio professore, il fisico deve sparare numeri - e quindi anche il matematico. Che poi alcuni di questi si facciano prendere dalla volontà di potenza e vogliano dimostrare l'inesistenza di Dio o irridere l'Antico e il Nuovo Testamento, è cosa che ha a che fare più con la psicologia che con la scienza.

Benvenuti

Anche il Foglio si inchina al genio del Beppe:

(Dalla prima pagina di Sabato 4 agosto)

Passaggi e sottopassaggi. Nove Colonne, la
nostra rubrica che, ovviamente, è rosa d’invidia
verso il puro genio satirico degli altri, si
pregia di disinnescare i corsivi al fulmicotone
di Beppe Severgnini, il nemico dei luoghi
comuni. Quando ne vede uno lui, di luogo comune,
gli spara addosso una fucilata. Sminiamo
alcuni tra i migliori che verranno pubblicati
in questo agosto di azzurro mare dal Corriere
della Sera e per annullare l’effetto
choc della sorprendente prosa, infatti, Nove
Colonne, cui non resta altro che rubare dallo
spirito altrui, rende noti i sorprendenti
Passaggi e pure i sottopassaggi, nell’anticipazione
che si darà qui di seguito. Passaggi e
sottopassaggi dunque: “Dai giovani che si facevano
le pere a quelli di oggi che si fanno
come Mele”. O, ancora, “Date a Cesare quello
che è di Cesare, ma Prodi è solo romano”.
Peggio di così non si potrà certo fare, ed è
quello che l’occhialuto spettinato ha prodotto
negli ultimi due giorni per mimetizzare il
proprio genio e non umiliare così i colleghi,
ma non è vero che sono stati imbarazzanti i
primi passaggi, non è vero che a via Solferino
non sanno come dirglielo di lasciar perdere
(magari suggerendo al simpatico umorista
di Crema di darsi alla confezione di necrologie
e avvisi, o, alla copiatura dei gran
lunga più spiritosi corsivi di Lina Sotis giusto
per imparare il mestiere).
Passaggi e sottopassaggi a passeggio. E’ già
pronto il corsivo sulla multiculturalità: “Che
sia multiculturale. Attenzione alla gutturale
però, altrimenti si rischia di fare Augh!, come
gli indiani Sioux”. Feroce contro il mollacchiume
dei colleghi, Severgnini si lancia
con un inaudito attacco alla Jena de La
Stampa: “Uno spirito così neppure le patate”.
C’è anche un sovrapassaggio in questi
passaggi: l’alta politica. Con caustica limpidezza,
l’uomo dall’impermeabile sempre abbottonato
svela i misteri dell’inchiesta Unipol:
“Non c’è intercettazione senza conversazione.
E questo, per la politica, è il momento
per una robusta colazione”. Più spiritoso
di così, manco Veltroni. Figurarsi cosa
avrebbero potuto fare Letta e Bindi. E non è
vero che i redattori del Corriere sghignazzano
mettendo in pagina Severgnini come se
fosse solo il kamikaze delle tre righe. Ormai
il dibattito politico tiene conto solo dell’arguto
motteggiare di Severgnini. Ecco il tema
caldo dell’estate: le tasse e la fede cattolica.
Severgnigni arriva con un’annotazione che
sconvolge qualsiasi dibattito e azzera ogni
luogo comune: “Evadere umanun est, pagare
est diabolicum”. Anche sull’arsura e la
siccità che ha flagellato questa nostra estate
Severgnigni ha già pronto un fulminante
passaggio o, meglio, un ripassaggio: “Bel
tempo e mal tempo non durano tutto il tempo.
Ma quello che ci vuole”.
Passaggi e sottopassaggi. Esaurito l’argomento
Mele, l’occhio di Severgnini ha voluto
guardare oltre l’Hotel Flora, verso il Colosseo.
Anglofono, ha così scritto: “Ogni day, un
bacio gay. Every day, cicisbai. Kiss, kiss. Miao
Miao. Si sa, al Colosseo ci sono i gatti”.
Passaggi e sottopassaggi. Il Corriere, da
par suo, è arrivato ultimo nella mobilitazione
dei brevi corsivi ma più che riempitivi,
nel caso dell’acuto Severgnini, si tratta di
svuotini, tre o quattro righe di vacantini, botole
di vuoto spalmate di guttalax dove frana
il miracolo terzista. Ma, da par suo, il Corriere
ha saputo scoprire non solo il genio ma
anche l’antidoto. La querelle sul grande
quotidiano che fu di Luigi Albertini detto
Gigi nata dalla controffensiva di Piero Fassino
che li richiamava al doveroso silenzio,
come da lezione di Luigi Einaudi detto Gigi,
ha ancora una volta sfruculiato la fantasia di
Severgnini. Lapidario il suo commento: “Tra
Gigi e Gigi, scelgo Pigi”.

lunedì 6 agosto 2007

Scoop al Venerdì, Bush non è stupido

Fantastico. La giornalista Cristina Nadotti è andata a intervistare Irwin Stelzer, studioso di politica economica, l'uomo che "ha spiegato a Bush perché la gente lo odia tanto". Lo scenario era perfetto per la consueta pillola antibushiana del lettore di Repubblica; ma la vita è piena di imprevisti, e le cose devono aver subito preso una piega inaspettata, tant'è che titolo, foto e didascalie devono fare triplici salti mortali per non tradire le speranze della vigilia.

Chiede dunque la Cristina, "Che ha risposto al presidente quando le ha chiesto perché gli europei non la amano?", e Stelzer dice qualcosa sulla guerra in Iraq, per fortuna degli impaginatori, ma poi aggiunge "...e in larga misura è una sorta di invidia per l'America e il suo potere". Ahia.
Stelzer prosegue: "Il fatto è che gli europei pensano che George W. Bush sia piuttosto ignorante. Invece è un lettore onnivoro, legge moltissimi saggi storici ed è appassionato di biografie, soprattutto di Churchill". L'inviata fiuta l'operazione propagandistica presidenziale e chiede se è possibile affrontare temi così complessi tra un boccone e l'altro, e Stelzer dice : "Anch'io mi sono stupito, ma abbiamo esaurito ogni questione piuttosto bene, perché Bush fa domande molto precise, costringendo la gente a non fare sfoggio di erudizione, ma a dargli delle risposte secche". Bernardo Valli si sarebbe sentito male. E anche la Cristina sente il terreno che scricchiola: "Però al Washington Post ha dichiarato che quella di Bush o è straordinaria fiducia in se stesso o incapacità di confrontarsi con la realtà" (di' la seconda, perdio, di' la seconda...ndb). "Devo ribadirlo: avendo parlato con lui dovrei propendere per la prima". Doh. "In fin dei conti ha studiato a Harvard", ricorda, e si comincia ad avere l'impressione che Irwin Stelzer abbia più cose da spiegare agli europei che a Bush.
Ovviamente tutto questo è scritto sull'acqua, appena Zucconi rientra dalle ferie riavremo le vaccate sui salatini e i barboncini, ma io me l'appunto, potrebbe servire.

Andate a casa

Già Manzoni parlava della "vecchiaia malvissuta". Questi cadono dalle palme, non stanno più in piedi sui palchi...a me fanno soltanto pena. Come disse Kurt Cobain, it's better to burn out than to fade away.

giovedì 2 agosto 2007

Qua e là

Così pare che la Tim cancellerà "Faccetta Nera" dalla lista delle suonerie scaricabili su cellulare. Niente da dire. Ma invece "Bandiera Rossa" resta. E questo non va tanto bene. Questa storia dell'apologia di fascismo non è un po' ammuffita? Se proprio bisogna sanzionare le apologie, non sarebbe il caso di riconoscere che l'Italia, a un certo punto, o diventava comunista o diventava fascista, e quindi sanzionarle entrambe, senza fare finta che una dittatura sia meglio dell'altra solo perché non ci è toccato subirla?


E' uscita una classifica dei cento dischi che hanno cambiato il mondo, votati da musicisti come Radiohead, Franz Ferdinand, Patti Smith eccetera ed esperti del settore. Con un po' di sorprese. Una è che io ne ho solo 19 (eek). Un'altra è che "The Doors" è solo al 49° posto. Poi c'è un disco degli Strokes, "Is this it" (ma il suo claim to fame sembra essere l'aver contribuito alla nascita degli Arctic Monkeys, che è un merito di portata discutibile). Infine, ci sono tre titoli dei Beatles e due di David Bowie, ma questa non è affatto una sorpresa tranne che per Piero Scaruffi e quelli che credono alle sue stronzate su come i suddetti siano considerati grandi musicisti solo dagli incompetenti e da quelli che non fanno musica.

lunedì 30 luglio 2007

Cari lettori

Dove sarà Federico? In qualche città europea a godersi sconfinati tramonti nordici? Su qualche spiaggia mediterranea mentre legge l'ultimo numero di Science? Nelle terre friulane dei suoi antenati, intento a contemplare la Trieste di Svevo e le rovine romane di Aquileia? O, più probabilmente, sul suo divano a grattarsi la pancia? Sta di fatto che per un po' aggiornerà il suo blog piuttosto di rado e/o con materiale riciclato. Ah, sarò probabilmente a Casoni in provincia di La Spezia per il festival Sonica - forse l'unico festival che è l'anagramma del posto che lo ospita. Baci a tutti.

giovedì 26 luglio 2007

Non ho voglia di cercarla tutte le volte

Metto qui il sonetto XXXV dal "Canzoniere" di Petrarca, una delle mie poesie preferite:

XXXV Solo et pensoso i più deserti campi

Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human l'arena stampi.
Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'alegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avampi:
sì ch'io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch'è celata altrui.
Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co llui.

******* is burning

Ero già abbastanza amareggiato, nelle ultime settimane, per via di un anonimo e intellettualmente nullo essere di mia conoscenza che sta avanzando a passi da gigante nel mondo della carta stampata, grazie a non so quali appoggi (fornisco link privatamente a chi pensa che quanto dico sia dettato dall'invidia).
Ieri però la mia situazione è peggiorata, perché ho conosciuto un po' meglio un altro personaggio e ne ho capito meglio la mediocrità umana, l'immenso talento nella promozione di se stesso, la faccia, la voce e la forma mentis da salotto, concludendo che ha tutti i numeri per piacere alla gente che piace e che quindi andrà lontano. Falso accento, la più scontata cultura mainstream che fa finta d'essere alternativa, rivestita di un pallido libertinismo ansiosamente eterosessuale/omofobo per épater ma non troppo, passatempi da alta borghesia e cuore a sinistra, dvd di Sabina Guzzanti sul comodino, una spolveratina di filosofia da usarsi solo con chi non ne sa assolutamente niente, velleità da talent-scout perché invitare un poeta dà tono alla serata, il nostro veleggia sulla superficialità e ripete gesti di memoria bohémien, deliba vini e libri con la stessa sete di sapere Assoluto, fermamente convinto di essere il protagonista della più profonda e stimolante avventura che sia dato di vivere.
Forse mi è uscita troppo cattiva, non ce l'ho in particolare con questa persona, è il sospetto che la classe dirigente in Italia sia (sarà) questa, piena di accademia e vuota di ogni altra cosa, e che l'unico modo per non imbattervisi sia di rinunciare a farne parte, che mi sconforta.

mercoledì 25 luglio 2007

E' una mia impressione

o l'Italia, e certe parti d'Italia in modo particolare, è l'unico Paese sviluppato in cui in occasione di ogni terremoto, alluvione, incendio, frana la prima cosa che si vede quando arrivano i soccorritori è la folla che li insulta?

domenica 22 luglio 2007

Estintori ed estinti

In questi giorni nessuno si è dimenticato, volente o nolente, dell'anniversario della morte di Carlo Giuliani, caduto nell'epico atto del lancio dell'estintore. In molti meno invece hanno ricordato Indro Montanelli, scomparso negli stessi giorni del 2001 e accompagnato in fretta all'oblio dall'unanime peloso encomio di un Paese di faziosi che lo veneravano quanto attaccava la fazione opposta (perché oltretutto come attaccante era un bel bomber) ma ci restavano male quando si accorgevano che non faceva parte della loro. Sul Corriere di oggi c'è un suo carinissimo racconto, a ricordare il grande scrittore, la cosa forse meno controversa che di lui si possa dire. Poi mi è piaciuto molto il libro di Gerbi e Liucci, "Lo stregone", che ne ripercorre la storia fino al 1957 e promette un seguito. E' ben scritto, per nulla agiografico e lascia capire l'importanza del personaggio dal bel po' di storia italiana che deve tirare in ballo per raccontarlo.

venerdì 20 luglio 2007

Rat-busters

"Behind every great city there is, or perhaps ought to be, an obsessive, fearsome rat catcher, toiling silently so that bankers can bank, film stars film and vendors vend."

Inquietante articolo del New York Times sulla guerra dei topi a Bombay, in cui forse la cosa più sorprendente è scoprire che il boom economico dell'India ha di fatto aggravato la situazione offrendo posti in società di software a strateghi cervelloni che una volta avrebbero fatto gli acchiappatopi.

giovedì 19 luglio 2007

Post umorale

Diceva Groucho Marx che non avrebbe mai voluto far parte di un club che contasse fra i suoi membri uno come lui. Io, meno umilmente, non vorrei mai far parte di un club che contasse fra i suoi membri uno come Severgnini, e c'è di bello che sarò probabilmente accontentato.

mercoledì 18 luglio 2007

Baciamo le mani

Ieri il nostro ministro degli Esteri, persona che, Dio mi perdoni, un tempo stimavo, ha aderito alla teoria del pizzo internazionale, quella per cui se non vogliamo che quelli di Hamas facciano i terroristi bisogna trattare e dialogare (e, suppongo, erogare corposi finanziamenti).

Le domande di Emma

"E' mai possibile che i pompieri si usurino a 57 anni solo in Italia?"

martedì 17 luglio 2007

Bright Eyes a Torino

Ieri sera, in un campetto di un parco torinese circonfuso di zanzare, allo Spaziale Festival, quasi finito per quest'anno. Prima la presentazione di Cassadaga, l'ultimo album, l'opera meno scalmanata, poi strepitose esecuzioni di "The Calendar Hung Itself", "First Day Of My Life", "At The Bottom Of Everything"...show fantastico, la voce di Conor da brividi, di fronte a poco più di un centinaio di persone, tra cui qualche sparuto gruppo di emos italici, loro che in America riempono interi music halls. Grandissimi. Ieri sera forse ho capito un po' meglio cos'è la musica indie.

lunedì 16 luglio 2007

venerdì 13 luglio 2007

Geni dell'economia all'opera

Sta girando questa email, dopo me ne aspetto un'altra che propone di superare il deficit stampando qualche tonnellata di banconote e di abbassare la disoccupazione diminuendo gli orari di lavoro così si può assumere più gente.


Benzina a metà prezzo? Diamoci da fare...
> Siamo venuti a sapere di un'azione comune per ?esercitare il nostro potere
> nei confronti delle ?compagnie petrolifere. Si sente dire che la benzina
> aumenterà ancora fino a 1.50 Euro al litro.
> UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci insieme, in modo
> intelligente e solidale.
> Ecco come....
> La parola d'ordine è "colpire il portafoglio delle ?compagnie senza
> lederci da soli".
> Posta l'idea che non comprare la benzina in un determinato giorno ha fatto
> ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi,si tratta solo di un
> pieno differito,perché alla fine ne ?abbiamo bisogno!), c'è un sistema che
> invece li farà ?ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.
> Petrolieri e l'OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che
> varia da 0,95 e 1 Euro al litro sia un buon prezzo, ma noi ?possiamo far
> loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro è circa la metà.
> I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende:
> bisogna usare il potere che abbiamo.
> La proposta è che da qui alla fine dell'anno non si compri più benzina
> dalle 2 più grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che peraltro ormai formano
> un'unica ?compagnia.
> Se non venderanno più benzina (o ne venderanno molta meno), saranno
> obbligate a calare i prezzi. Se queste due compagnie caleranno i prezzi,
> le altre dovranno per forza adeguarsi.
> Per farcela, però dobbiamo essere milioni di NON-clienti di Esso e Shell,
> in tutto il ?mondo.



...eccetera. Quindi se io voglio una Panda, ma voglio pagarla diciamo 4000 euro, potrei far girare una email incitando tutti a non comprare più la Panda, comprate la Renault, la Citroen ma non la Panda: così la Fiat abbasserà il prezzo della Panda e a quel punto anche le altre compagnie si adegueranno, e così le macchine costeranno la metà...voila! Geniale no?

A occhio e croce, l'unico risultato di questa offensiva sarebbe di diminuire la concorrenza sul mercato dei carburanti, e quindi di regalare alle compagnie non boicottate un oligopolio che consentirebbe loro di aumentare i prezzi, tanto più che escludendo le due maggiori compagnie - che saranno si presume quelle con più punti vendita - si dovrebbe inevitabilmente fare più strada e consumare di più per fare benzina.

Non succederà niente, naturalmente. Però il pensiero di qualche grullo con l'adesivo di Che Guevara sulla macchina costretto a vagare chilometri e chilometri sotto il sole cocente e a pericolose inversioni per non fare benzina alla Esso mi mette di buon umore.

giovedì 12 luglio 2007

Aggiornamento sul Global Warming

Ha nevicato a Buenos Aires, dopo 89 anni.

mercoledì 11 luglio 2007

Altro che l'isola di White

Non tutti sanno dell'isola di Sark, molti meno di quanto meriterebbe. Ricopio qualche pezzetto dell'articolo di Wikipedia:

Sark (French: Sercq; Sercquiais: Sèr) is a small feudal island in the southwestern English Channel. It is one of the Channel Islands, and is part of the Bailiwick of Guernsey. It has a population of about 600(610 as of 2002). The island is a car-free zone where the only vehicles allowed are horse-drawn vehicles, bicycles, tractors, and battery-powered buggies or motorised bicycles for elderly or disabled people.

The Seigneur of Sark is the head of the feudal government of the Isle of Sark (in the case of a woman, the title is Dame). Since 1974 John Michael Beaumont has been the twenty-second Seigneur of Sark.

The Seigneur retains the sole right on the island to keep pigeons as well as an unspayed (=non castrata) female dog[1]. He also owns all debris washed up between the high and low tide lines, although that is a right rarely enforced.[citation needed]

Sark's constitution has been democratised since the death of Sybil Hathaway, Dame of Sark, in 1974, and more power is now in the hands of the elected members of the legislature, the Chief Pleas.


Non è tutto:

Among the old laws of the Channel Islands is the old Norman custom of the Clameur de Haro, a legal device which still exists in the other Channel Islands. A person can obtain immediate cessation of any action he considers to be an infringement of his rights. At the scene he must, in front of witnesses, recite the Lord's Prayer in French and cry out "Haro, Haro, Haro! À mon aide mon Prince, on me fait tort!" ("To my aid, my Prince! Someone does me wrong!") It should then be registered with the Greffe Office within 24 hours. All actions against the person must then cease until the matter is heard by the Court. It is not frequently used; the last recorded Clameur was raised in June 1970 to prevent the construction of a garden wall.

Ma attenzione, per chi vuole visitarla, possono esserci dei rischi:

In 1991, an unemployed French nuclear physicist named André Gardes attempted a singlehanded invasion of Sark, armed with a semi-automatic weapon. He was arrested by the Island's police officer (who at the time was Little Sark farmer Philip Perree Jnr) while sitting on a bench, changing the gun's magazine (il caricatore).

martedì 10 luglio 2007

L'iPhone ovvero diversificare gli investimenti

L'iPhone, secondo me ha un difetto, insito nel suo proporsi come oggetto multifunzionale. Bisogna volersi disfare contemporaneamente di tutti gli arnesi di cui l'iPhone fa le veci, o quantomeno dei due principali, il telefono e il lettore mp3, mentre ci sarà chi ha almeno uno dei due nuovo e/o funzionante e non è così Apple-dipendente da voler buttare alle ortiche entrambi. Come telefono e basta è enorme e costa uno sproposito, come lettore e basta ha molta meno capacità di un iPod - e costa uno sproposito. Senza contare che - ma questa è una cosa personale - perdendolo, perderei tutto in una botta.

lunedì 9 luglio 2007

Tour de France nel Kent

e chi aveva gli occhi era lì a chiedersi perché l'Italia sia tanto sopravvalutata. Chilometri di campagna ondulata, verde scintillante, castelli, paesini delle favole. Una gioia per gli occhi. Non inizio neanche il paragone con i nostri immondi edifici sparsi generosamente in ogni angolo del Paese, le coste cementificate e i cupi Appennini a descrivere angusti confini. Di questi non è colpa nostra, del resto sì ma ci sono buone ragioni e bisogna sempre ricordarsi che potendo scegliere è meglio avere un panorama deturpato e gente con un tetto sulla testa. Però un po' di ritegno prima di riempirsi la bocca di Belpaese.

Roger batte Nadal, yawn

Ha continuato a palleggiare, ma Nadal al quinto ha cominciato ad aver male al ginocchio e a servire fiorellini. Comunque Federer ha servito benissimo sulle palle break contro nel quinto, e nel game in cui ha fatto il break ha giocato un paio di gran punti. Spero in un salutare ricambio all'US Open; sti due insieme giocano male, per quanto bravi siano, per quanto tutti stiano cantando le lodi della finale di ieri, per me continua a essere stata poco più che mediocre, salvata dall'incertezza dell'esito.

Sempre sulla notizia

La Repubblica titola: <<"Via subito i soldati dall'Iraq", il New York Times contro Bush>>. Sarebbe bello se a questo punto il New York Times non si lasciasse sfuggire lo scoop e desse ai suoi lettori la notizia <>, così Repubblica non potrebbe che uscire con "New York Times. "Repubblica: "New York Times contro Bush""", e via così...

domenica 8 luglio 2007

2 set pari

...come da mio pronostico. A metà del terzo mi sono addormentato, è la finale più brutta che mi ricordi. Penso che Federer si ripiglierà e vincerà il quinto. Se smette di palleggiare da fondo con uno che palleggia molto meglio di lui.

1 set pari

Federer ha fatto 16 punti a rete contro 11 di Nadal, in due set. Questa versione pallettara di Federer, oltre a non piacermi dall'inizio del torneo, non vedo che vantaggi presenti. Se scambiano dal fondo come farebbero a Parigi, i vantaggi che Federer ha si assottigliano enormemente, come si vede.

Abracadabra

Oggi Nadal porterà Federer al quinto set.

(Ieri ho capito perché ultimamente il tennis femminile mi piglia poco. E' in mano a Venus e a sua sorella Serena, che possono farsi i cacchi loro per un anno o due e poi, classificate 40 del mondo, arrivare e vincere polverizzando la numero 2, come ha fatto Venus con la Sharapova. La credibilità delle altre dopo esibizioni così ne esce molto scossa).

Prospettive

Ci sono, una di fronte all'altro, una bella villa con balaustre e stucchi e un caseggiato brutto e scrostato. Dove abitereste? Apparentemente ovvio. Però il panorama dal caseggiato è molto più bello.

Cose da inglesi

Il fatto è che gli inglesi ingannano. Gli americani (e in questo senso anche i canadesi) sono come li vedi. Ma immaginate di sedervi su un 747 in partenza da Heathrow e di avere vicino il tipico vecchio trombone anglico, magari un pezzo grosso della City con triplo mento, balbettio ereditario, e parole crociate del Times sulle ginocchia. Che non vi passi nemmeno per la testa di prendervi una confidenza. Probabilmente Mr Tèallecinque è cintura nera di judo, ma non solo, nel 1943 è stato paracadutato in Dordogna, dove ha fatto saltare un paio di ponti, ed è sopravvissuto alle galere della Gestapo concentrandosi su quella che sarebbe diventata un giorno la traduzione ufficiale inglese dell'epopea di Gilgamesh; e adesso, col sacco da viaggio di cellofan pieno di vestiti da sera "vedo-e-non-vedo" e di lingerie di sua moglie, sta andando alla convention di travestiti che si tiene ogni anno a Saskatoon.

E' un brano dell'immortale libro di Mordecai Richler, "La versione di Barney", e mi è tornato in mente leggendo questa notizia.

venerdì 6 luglio 2007

Lavori che non potrei fare

L'addetto alla sicurezza sul Centrale di Wimbledon. Deve star lì, in una posizione fantastica a due passi dal campo, e non può guardare la partita. Fosse per me, potrebbero entrare con una carriola piena di antrace.

mercoledì 4 luglio 2007

4 luglio. La bufala di Guantanamo

Dal Foglio del 18/10/2006.



Le “commissioni militari” per risolvere il problema legale
Pubblichiamo un articolo del quotidiano britannico Daily Telegraph, in cui l’autore, Con Coughlin, racconta quel che ha visto nella base americana di Guantanamo.

Sono le anime perdute della guerra contro il terrorismo. Quattro anni dopo essere stati catturati sui campi di battaglia dell’Afghanistan, le varie centinaia di combattenti talebani e di al Qaida detenuti a Guantanamo si trovano intrappolati in una “legal no-mans’s land”, in una terra di nessuno dal punto di vista legale. Nel corso di una rarissima visita che io stesso ho potuto effettuare questa settimana a Camp Delta (la rete di edifici supersorvegliati nei quali i prigionieri sono alloggiati), ho visto detenuti di età e retroterra culturali molti diversi che stanno ancora cercando di adattarsi in qualche modo al loro incoerente mondo su un’isola caraibica.
Ho incontrato un anziano capotribù pashtun, con una lunga barba bianca e immacolata e fieri occhi scuri, orgogliosamente eretto sull’attenti davanti alla sua cella. C’era un gruppo di giovani pachistani sui vent’anni che giocavano a pallone. Seduti in un angolo tranquillo, sotto un tetto di lamiera che li proteggeva dal feroce sole di mezzogiorno, ho visto un gruppo di afghani di mezz’età che pranzavano insieme e discutevano in modo molto cordiale.
Questi, secondo le autorità americane, sono alcuni dei più pericolosi uomini sulla terra (a Guantanamo non ci sono detenuti donna). Dei circa 70 mila combattenti catturati durante la guerra in Afghanistan, i 750 detenuti di Guantanamo (la base navale di 45 miglia quadrate che il governo americano ha affittato da Cuba) sono stati identificati, sulla base dei rapporti dei servizi segreti e di sicurezza, come figure di primo piano nelle reti terroristiche di al Qaida e dei talebani, che potrebbero fornire importanti informazioni sulla campagna terroristica contro l’occidente.
I detenuti provengono da 44 paesi diversi, si parlano in tutto 17 lingue differenti. Sono stati tutti catturati nel corso dell’operazione Enduring Freedom, la campagna militare guidata dall’America contro al Qaida e contro i talebani in Afghanistan. La maggior parte è di nazionalità afghana, pachistana, saudita e yemenita, ma c’è anche un australiano convertitosi all’islam radicale per entrare in guerra contro l’occidente. Degli originari 750 detenuti, 250 sono stati rilasciati. Alcuni perché le autorità americane non li ritenavano più una minaccia o in possesso di utili informazioni. Altri (come i detenuti britannici) sono ritornati nei loro paesi d’origine grazie all’intervento dei loro governi. Ma quelli che ancora rimangono si trovano davanti a un futuro incerto, in quanto le autorità americane continuano a insistere che sono troppo pericolosi per essere rilasciati o che posseggono ancora informazioni considerate di cruciale importanza per il proseguimento della guerra contro il terrorismo. Insomma, dopo quattro anni di prigionia, alcuni detenuti posseggono ancora informazioni decisive sulla rete terroristica internazionale guidata da Osama bin Laden.
“Un detenuto ci ha fornito informazioni fondamentali relative agli attentati di Londra”, ha dichiarato al Daily Telegraph un importante ufficiale americano di Guantanamo. “Persino quattro anni dopo la loro cattura possono ancora dare decisive informazioni sulla rete di al Qaida”. I militari americani temono anche che, se rilasciati, potrebbero riprendere a combattere contro le forze della coalizione. Almeno dodici dei detenuti finora rilasciati in ragione del fatto che non rappresentavano più una minaccia sono stati coinvolti in attacchi contro la coalizione, compreso un afghano al quale era stato fornito un arto artificiale durante la sua detenzione a Guantanamo.

Le foto le ha fornite Castro
Nel corso di quattro anni, la struttura detentiva di Guantanamo si è completamente trasformata rispetto alle prime inquietanti immagini dei prigionieri legati, con gli occhi coperti e vestiti con tute arancioni che venivano condotti dai soldati americani per essere interrogati. Quelle immagini erano state fornite grazie alla cortesia del leader cubano Fidel Castro, che aveva permesso a un fotografo americano di avere accesso all’estremità del confine cubano con Guantanamo allo scopo di mettere in imbarazzo i suoi nemici americani. I prigionieri non sono più detenuti in provvisorie celle di metallo all’aria aperta a Camp X-Ray, dove erano stati alloggiati i primi all’inizio del 2002. Lo stesso Camp X-Ray è stato abbandonato ed è già stato ricoperto dalla sterpaglia. Il dipartimento della Difesa americano ha speso centinaia di migliaia di dollari per trasformare quella che un tempo era una sonnecchiante e insignificante base navale in una modernissima prigione di massima sicurezza, capace di ospitare centinaia di detenuti per tutto il tempo desiderato. In molti casi, dicono i funzionari del governo americano, questo potrebbe equivalere a tutta la “durata del conflitto”, il che, tenendo conto dell’incerta natura della guerra al terrorismo, potrebbe significare decenni.
Infatti, malgrado tutte le critiche piovute su Washington per il trattamento riservato ai detenuti (o “nemici combattenti”, come il governo americano preferisce chiamarli), Guantanamo è stata istituzionalizzata, tanto che si stanno investendo molti milioni di dollari per costruire altre strutture di massima sicurezza. “In sostanza, non c’è nessun altro posto dove possiamo tenere prigioniere queste persone – dice un importante funzionario americano – E finché porranno una minaccia alla nostra sicurezza o potranno fornire informazioni importanti per prevenire altri massacri, dobbiamo avere a Guantanamo efficienti strutture di massima sicurezza per garantire una detenzione rispettosa dei diritti umani”.
Dopo essere stati sottoposti ad accurati controlli e interrogatori, i detenuti sono ora suddivisi in tre categorie, a seconda della loro disponibilità ad accettare le peculiari circostanze della loro prigionia. La maggior parte appartiene alla categoria definita dai funzionari americani con il termine di “obbedienti”: accettano le regole del centro di detenzione ed è accordato loro un trattamento simile a quello delle prigioni normali. Gli “obbedienti” sono ospitati in celle con l’aria condizionata in edifici a un solo piano appositamente costruiti nella rete in espansione dei cinque campi di prigionia costituenti Camp Delta, che ha sostituito Camp X-Ray. Ogni edificio contiene 48 celle ed è circondato da un doppio anello di filo spinato, con torrette di sorveglianza sempre operative. Ogni cella ha un gabinetto alla turca e un lavandino. I detenuti portano vestiti marrone chiaro e sono loro forniti alcuni articoli per l’igiene personale, alcuni giochi (come il backgammon e gli scacchi, che giocano urlandosi le mosse da una cella all’altra) e una copia del Corano. In ogni cella è disegnata una freccia che indica la direzione della Mecca, per eseguire le preghiere quotidiane rivolti verso la città santa del Profeta. Sono concesse due ore di esercizio fisico al giorno e la possibilità di scegliere i tre pasti da un menu che include gelato, biscotti e burro di arachidi. C’è un ospedale perfettamente equipaggiato per affrontare qualsiasi emergenza medica, e molti detenuti sono stati curati non soltanto per le ferite riportate durante la guerra in Afghanistan, ma anche per numerose altre malattie. Agli “obbedienti” che sono pronti a collaborare con i servizi segreti americani sono concessi ulteriori privilegi. Questa seconda categoria di detenuti indossa tute bianche, ha il permesso di vivere in strutture comuni, di pranzare insieme agli altri detenuti e di giocare a calcio e pallacanestro.

I “cocktail numero quattro”
La terza categoria, invece, quella dei detenuti “non-obbedienti” che rifiutano di accettare il confinamento, pone gravi problemi ai militari americani. Molti di questi detenuti sono irriducibili combattenti di al Qaida, convinti che la loro divina missione sia uccidere i propri “infedeli” catturatori. Attaccano spesso le guardie e, quando non possono farlo, tirano loro addosso pallottole fatte di escrementi – che le guardie chiamano “cocktail numero quattro”. E’ proprio in caso di incidenti come questi che le guardie hanno reagito in modi discutibili, per esempio oltraggiando il Corano (il famoso caso di un Corano gettato dentro un gabinetto è a quanto pare avvenuto in un caso di questo tipo). Ma, per timore di un ripetersi degli abusi sui prigionieri verificatisi ad Abu Ghraib, le guardie hanno l’ordine di non rispondere alle provocazioni. “Abbiamo svolto indagini su 15 guardie accusate di abusi – dice un funzionario di Guantanamo – Soltanto in cinque casi vi erano prove concrete, e si sono presi adeguati provvedimenti contro i colpevoli”.
I prigionieri “non-obbedienti” sono detenuti in ali separate del campo ed è garantito per loro soltanto lo stretto necessario, comprese le famigerate tute arancioni. Sono concessi loro soltanto tre periodi di mezz’ora di esercizio fisico alla settimana. Non stupisce che sia proprio in quest’ala che si verifica la maggior parte degli scioperi della fame. Lo scorso anno, nel momento di massima intensità degli scioperi, c’erano oltre cento detenuti che rifiutavano di mangiare. Oggi ne rimangono cinque, e soltanto uno di essi ha continuato a fare sciopero della fame fin da quando la protesta è iniziata, lo scorso agosto.
(segue dalla prima pagina) Il governo americano è stato fortemente criticato dall’Onu e dalle organizzazioni per i diritti umani per essersi arrogato il diritto di nutrire a forza i prigionieri in sciopero della fame. Ma gli ufficiali medici di Guantanamo rifiutano le critiche: “Abbiamo il dovere di trattare queste persone in modo umano e di salvar loro la vita, ed è esattamente ciò che facciamo”. Oltre ai problemi connessi con gli scioperi della fame, nel corso di questi quattro anni il personale medico di Guantanamo ha dovuto affrontare circa trenta tentativi di suicidio.
Per soddisfare le esigenze di supersicurezza imposte dalla necessità di detenere sia i prigionieri “non-obbiedienti” sia quelli in possesso di importanti informazioni, gli americani hanno completato la costruzione di Camp Five, una prigione di massima sicurezza progettata sul modello di un penitenziario federale in Indiana. Vi sono quattro edifici di celle, ognuno con una sala per interrogatori. La prova che, per il prossimo futuro, Washington è determinata a mantenere Guantanamo come propria principale struttura di detenzione nella guerra contro il terrorismo la si può vedere nel fatto che ha appena investito 31 milioni di dollari per la costruzione di una nuova struttura. Malgrado tutte le critiche, Washington non ha alcuna intenzione di rinunciare al diritto di tenere prigionieri nella sua base cubana.
La polemica nasce sul terreno della definizione legale dei detenuti. Per gli americani, i detenuti di Guantanamo sono “nemici combattenti”, guerriglieri fanatici che non appartengono a nessun paese, non indossano alcuna uniforme e non fanno alcuna distinzione tra uccidere soldati o civili nella loro devozione alla guerra contro l’occidente scatenata dal leader di al Qaida, Osama bin Laden. Come tali – sostengono gli americani – non sono coperti dalla Convenzione di Ginevra e non si qualificano come prigionieri di guerra, per quanto il trattamento include buona parte di quanto richiesto dal diritto internazionale. Ma la creazione di una nuova categoria di detenuti catturati sul campo di battaglia è stata aspramente criticata dalle associazioni per i diritti umani e dall’Onu, secondo cui i detenuti, se non sono classificati come prigionieri di guerra, devono essere o accusati di qualcosa oppure rilasciati. Per controbattere queste critiche, le autorità statunitensi, il 27 febbraio, apriranno alcune “commissioni militari” (o corti militari) per processare i detenuti accusati di crimini di guerra. Finora soltanto dieci hanno ricevuto quest’accusa, ed è probabile che solo una piccola percentuale di loro sarà portata davanti alla commissione. “Il problema è trovare le prove per processarli – ha spiegato un ufficiale – Queste persone sono state catturate sul campo di battaglia, e questo non è certo un luogo dove si possono mandare i poliziotti a raccogliere le prove”.
Le autorità americane continuano a valutare i detenuti per stabilire se possano essere rilasciati o no. Ma si trovano di fronte a un problema, perché non possono rilasciare detenuti appartenenti a paesi dove potrebbero essere torturati. In questo momento ci sono circa cento detenuti (compresi alcuni cinesi) che gli americani vorrebbero rilasciare e rimandare nei loro paesi, ma non possono a causa del trattamento che potrebbero subire da parte dei loro governi. Almeno per il prossimo futuro, dovranno restare, insieme con tutti gli altri, a languire nella terra di nessuno di Guantanamo Bay. “Certo, non è la cosa ideale, ma, date le circostanze, riteniamo che sia la soluzione migliore – dichiara un importante funzionario del Pentagono – Se qualcuno ha un’idea migliore, si faccia avanti, siamo pronti ad ascoltarlo”.
Con Coughlin
© Daily Telegraph
(traduzione Aldo Piccato)

Cose che ti sfiorano il cervello e poi qualcun altro dice

Reazioni molto positive per la decisione di tutti i ministeri di alleggerire l’abbigliamento dei propri dipendenti riducendo così l’aria condizionata, i consumi e quindi l’inquinamento. Le nuove regole dell’abbigliamento ministeriale sono: uomini: mutande e canottiera; donne mutandine e reggiseno non obbligatorio. Nei giorni di grande caldo sono benvenuti i nudi integrali. Polemiche in corso.

Gianni Boncompagni

Forse ne ha parlato anche Lerner, ma dovevo essermi accasciato

Mi è cascato l'occhio su questo video di Bill Maher a proposito del famoso (in America) documentario Jesus Camp, e il sospetto ce l'avevo già ma mi sono convinto che in televisione si può parlare anche di cose intelligenti e persino impegnative senza far cascare le palle sotto la seggiola. Le domande sono interessantoi: ha il diritto un buon cristiano di negare la propria fede di fronte a un integralista musulmano che minaccia di fargli saltare la testa? (Sarebbe più politicamente corretto parlare di un generico rappresentante di un'altra religione, ma chi altri mai minaccerebbe di fargli saltare la testa?). Io non lo so. E poi: il credente come vede il non credente? Come uno che non ci arriva? Come uno sfigato a cui non è stata concessa la grazia? E uno che parla con Dio è pazzo? (Qui è come il nonn credente vede il credente). Domande vecchie ma sempre attuali, se capite l'inglese guardate il video e poi ditemi.

martedì 3 luglio 2007

Interpol

E' uscito il terzo album. Recensione tiepida su Ondarock.

domenica 1 luglio 2007

Esistono davvero

Facevano sentire una bella canzone dei Genesis, poi sono tornati in studio e si sono messi a parlarne, ma con un inutilmente pronunciato accento brianzolo. Ma non avevo ancora capito. Poi hanno ricordato che i Genesis si riuniranno per un concerto gratuito a Roma, ma commentando che certamente non ne varrà la pena, "se non altro per il gran casino di gente che ci sarà". Strano commento, mi dico - ma ancora niente. Continuano: "Phil Collins sarà invece in concerto quest'estate, vediamo dove; a Roma...beh a Roma non mi interessa... io andrò a vederlo a Locarno..." e qui il sospetto si fa strada, lancio un'occhiata al display dell'autoradio e, sì, era Radio Padania Libera.