venerdì 31 agosto 2007

...la solita scarpa col tacco


E' bella, la donna in gonna e tacchi. Se ne sentono sempre di più lamentarsi che la gonna è scomoda, che i tacchi sono scomodi, un paio di jeans e via. Ma il trucco è lì: perché in tacchi si è più belle? Solo perché slanciano? No, è per il concetto che emana il sottoporsi alla sofferenza e agli impicci del tacco per essere bella, quello di una bellezza a cui si è pronti a sacrificare un po' della propria comodità e libertà, e quindi non gratuita, ma faticosamente raggiunta e però espressa poi con serenità, come per Winckelmann il bello era "nobile semplicità e quieta grandezza tanto nell'atteggiamento quanto nell'espressione".

lunedì 27 agosto 2007

Us Open


Al via a Flushing Meadows. Parola a quel mandrillo di Gianni Clerici: "Sotto, favorita n.2, c'è soltanto la Sharapova, peraltro troppo lenta, se crediamo al musicista Adam Levine, che ne ha impietosamente denunciato gli atteggiamenti statici nel corso dell'amplesso. Verificherò attentamente, ahimè, soltanto sul campo"

(Adam Levine, ex della Sharapova e leader dei Maroon 5, è anche lui un birichino )

domenica 26 agosto 2007

Oh, io abito a Culla di Bolivar e Regina del Mare fatto Terra...

(ANSA) - CARACAS, 26 AGO - Tra i cambiamenti 'rivoluzionari' del presidente venezuelano Chavez, c'e' anche quello di sostituire il nome della capitale, Caracas. La decisione ha creato sorpresa e dibattito fra la gente. Alla capitale si vuole assegnare un nome legato alla tradizione in sostituzione di quello attuale. Invece di Caracas, la capitale potrebbe presto portare il nome di 'Culla di Bolivar e Regina del Mare fatto Terra'.

sabato 25 agosto 2007

Madame...

A proposito di filosofi: Cacciari. L'affaire Fanny Ardant-Brigate Rosse è stato concluso brillantenmente dal sindaco di Venezia: "Non è stata colpa sua...E' un'attrice, dovevano farla parlare di cinema", la cosa più villana che mi è capitato di sentire ultimamente, nelle intenzioni doveva essere una difesa.

Velle discitur



Nove anni dopo l'estate in cui, fregandomene di quel che ci si aspettava da un ragazzo di 19 anni che aveva finito la maturità, lessi "Il Mondo come Volontà e Rappresentazione" - con picchi di estasi intellettuale mai più raggiunti, e dovuti forse in parte all'assenza di altre attività a contendersi le mie energie - per la prima volta sento di poter obiettare qualcosa ad Arthur Schopenhauer: a volere si deve imparare, è pieno di cose che non si vogliono e si vorrebbero se ci si conoscesse meglio. E non è solo un problema di disponibilità delle cose: a volte sono lì, siamo noi non pronti a volerle.

venerdì 24 agosto 2007

Dov'è il Codacons?





E' tanto carino a vedersi, ma un cellulare che per mandare un messaggio a Pincopallino ti sottopone alla procedura demenziale Opzioni-Invia-Rubrica-Pincopallino-Seleziona-Opzioni-Invia (il meglio resta il mio Nokia 3210 di sette anni fa: Invia-Pincopallino-Esegui) andrebbe bandito dal commercio.

C'est l'argent qui fait le feu?

Lettera al Foglio di oggi:

Al direttore - C’è un controsenso evidente alla base della guerra ai roghi estivi. Si pagano i lavoratori soltanto se i boschi bruciano. Tanti incendi, c’è lavoro per tutti. Nessun incendio, si resta a casa. In pratica, c’è una involontaria istigazione-sovvenzione di stato ad appiccare il fuoco, quando invece si dovrebbe fare il contrario. Pagare per gli incendi che non ci sono. Si riuniscono i lavoratori stagionali in una cooperativa di sorveglianza, con una penale ben chiara: se scoppia l’incendio, e distrugge il bosco, scatta la penale sulle paghe. Forse si pattuglierebbe di più, si sorveglierebbe meglio. Guai allora al piromane autentico, sorpreso con una latta di benzina in mezzo al folto da un drappello di stagionali calabresi. Ma forse è troppo semplice, ancora una volta. Rischierebbe di funzionare.

Mimmo Ballarin, via Web

lunedì 20 agosto 2007

Filmmaker, heal thyself!

Credo sia bastato guardare dieci minuti di Fahrenheit 9/11 per sapere cosa aspettarsi da ogni altro film di Michael Moore. Non mi sorprende quindi la recensione di Sicko sul Washington Post che coglie l'occasione per spiegare la differenza tra un'inchiesta e una raccolta di lamentele a uso ideologico. Non c'è bisogno di vedere il film per capire quale delle due abbia fatto Moore. La storia della visita all'eccellente ospedale cubano è di una pochezza sorprendente perfino per lui. Il nocciolo della questione, quello che sfugge ai tanti Michael Moore in giro per il mondo, è in queste poche righe dell'articolo:

He seems to think utopia is a collective wish away. He seems to think it would just be better if it were all free. Except: Nothing is free. Somebody has to pay for everything. It may not be the end user (upon whom Moore focuses exclusively) but somewhere, somehow, somebody has to pay for the nurse's aides, those purple latex gloves, the bandages, the hideous green smocks and hair-hiders and, of course, the various implements for jabbing, slicing and otherwise penetrating your trembly body.

Qui per chi vuole capire con qualche serietà come funziona a grandi linee il sistema sanitario americano.

venerdì 17 agosto 2007

Pukkelpop, un anno dopo



17/08/2006, Hasselt

Fino alle cinque, la città colorata doveva essere ancora sulle spalle delle truppe pacifiche che stringevano l'assedio intorno al sobborgo limburghese di Kiewit. Al di là delle barriere, tra pioppi più infastiditi dal vento di quelli padani, un'arena fangosa e file di chioschi traboccanti di junk food da vendere a prezzi disonesti. Il silenzio e il vuoto, in queste occasioni in cui sono attesa di rumore e folla, hanno uno strano sapore di sospensione onirica.

mercoledì 15 agosto 2007

Aggiornamento sul Global Warming/3

Oggi sul giornale si poteva leggere che la temperatura media sulla Terra è aumentata di 0.7 gradi negli ultimi 150 anni. Su Marte, è aumentata di 0.6 gradi negli ultimi 20 anni. Bisognerà dire a quegli stronzi di marziani di dare un po' un taglio alle loro emissioni di gas serra.

Aggiornamento sul Global Warming/2

Oggi mediocrissimo Sartori sul Corriere a proposito della "catastrofe climatica": di scientifico nulla, tranne la spocchia, e numeri un tanto al chilo, "50 volte", "100 volte", "le minacciose sembianze di una crescita esponenziale" eccetera. L'ipotesi che il (supposto) riscaldamento sia dovuto all'inquinamento atmosferico è data come certa semplicemente grazie alla constatazione che l'inquinamento atmosferico c'è. Per uno studioso di logica, non c'è male. E quando si dice che questa è l'estate più calda dal millesettecento e rotti, o che non si faceva la vendemmia così presto dai tempi del Concilio di Trento, a me viene da chiedermi: beh, e ai tempi del Concilio di Trento non c'era l'inquinamento no, tutti zappavano la terra e pascolavano le vacche e viaggiavano in carrozza, no? E allora, com'è che quell'anno fece così caldo? Qui un articolo di ben otto anni fa che comincia a denunciare il vannamarchismo delle analisi dei Global Warmers. Segnalerei in particolare <<[...] here's what the United Nations wrote in 1995: "Warmer temperatures will lead to . . . prospects for more severe droughts and/or floods in some places and less severe droughts and/or floods in others." >>

A proposito dell'influenza delle attività umane, qui Steven Milloy, commentatore scientifico di Fox, chiaro e con qualche cifra, a differenza di Sartori.

Per i pigri, ne traduco un po':

"Circa il 95% dell'effetto serra [..] è dovuto al vapore acqueo, il 99.999% del quale è di origine naturale. Il restante 5% dell'effetto serra è dovuto a diossido di carbonio, metano, ossido di azoto e altri gas vari. Sebbene il diossido di carbonio sia il più dominante di questi gas quanto a volume, comprendendo circa il 99.4% del totale, gli altri gas trattengono più calore. Così il contributo del diossido di carbonio al 5% dell'effetto serra non dovuto al vapore acqueo è molto meno del 99.4% - è circa il 72%. Quindi il diossido di carbonio è responsabile soltanto del 3.6% dell'effetto serra [...]. Ma il diossido di carbonio è prodotto sia naturalmente sia dagli umani. Circa il 97% del diossido di carbonio atmosferico è in realtà naturale. Solo circa il 3% proviene dalle attività umane. Questo significa che soltanto lo 0.11% dell'effetto serra (cioè il 3% del 3.6%) è dovuto alle emissioni di diossido di carbonio nell'atmosfera da parte dell'uomo. [...]

Contando anche gli altri gas serra, il contributo totale dell'uomo all'effetto serra è circa dello 0.3%. In altre parole, circa il 99.7% dell'effetto serra è dovuto esclusivamente alla natura."

domenica 12 agosto 2007

Infatti, neanch'io!

Confesso di non avere mai capito perché un letterato, un professore universitario, un attore o un regista cinematografico debbano essere più autorevoli, quando è in gioco la politica nazionale, di un imprenditore, di un professionista o di un operaio. Se questa categoria di saccenti onnicompetenti lo avesse infine capito e badasse d'ora in poi soltanto a fare bene il proprio mestiere, tanto meglio.

Sergio Romano, Cooriere di oggi. Tutto l'editoriale è da leggere.

venerdì 10 agosto 2007

Uno, nessuno, centomila

Ditemi poi che la storiografia non è una materia complicatissima, se non si può nemmeno stabilire cos'è successo a Bruce Willis al Billionaire .

1) Willis non si sarebbe concesso ad una foto con Elisabetta Gregoraci, compagna ventiseienne del manager di Formula 1. [...] Dopo le proteste della Gregoraci per il mancato scatto assieme alla star del cinema, uno stizzito Briatore avrebbe ordinato ai suoi buttafuori di accompagnare Bruce e Jerry alla porta, senza nessuna spiegazione.

2) Il popolare attore americano sarebbe stato invitato alla festa privata di Fawaz Gruosi. E qui avrebbe iniziato a corteggiare la moglie dell'imprenditore in maniera fastidiosa. Da qui la decisione di allontanarlo dal locale.

3) L'ufficio stampa del Billionarie precisa: che Willis non è stato «allontanato» dai responsabili della sicurezza de locale. «In effetti il signor Willis - spiega una nota - è stato accolto e ricevuto con i dovuti onori da Flavio Briatore e si è poi fermato al ristorante Cipriani del locale per cena. Successivamente, non essendogli stato unicamente concesso l'accesso a una zona del locale dove si teneva una festa privata, il signor Willis di sua spontanea volontà ha deciso di lasciare il Billionaire».


Conscio di tranquillizzare i più, sottolineerò che Bruce ha detto «Malgrado il terribile trattamento, amiamo ancora la Sardegna, ma può darsi che ora formeremo un nostro personale club di miliardari». Pheeew!

giovedì 9 agosto 2007

Finalmente ho capito

Corpo*: maschio. Ti senti*: maschio. Ti piacciono*: maschi. Sei: Omosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: maschio. Ti piacciono: femmine. Sei: Eterosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: femmina. Ti piacciono: maschi. Sei: Transessuale, eterosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: femmina. Ti piacciono: femmine. Sei: Transessuale, omosessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: maschio. Ti piacciono: tutti**. Sei: Bisessuale.
Corpo: maschio. Ti senti: femmina. Ti piacciono: tutti. Sei: Transessuale, bisessuale.

Corpo: femmina. Ti senti: femmina. Ti piacciono: maschi. Sei: Eterosessuale.
Corpo: femmina. Ti senti: femmina. Ti piacciono: femmine. Sei: Omosessuale, detta anche lesbica.
Corpo: femmina. Ti senti: maschio . Ti piacciono: maschi. Sei: Transessuale, eterosessuale.
Corpo: femmina. Ti senti: maschio. Ti piacciono: femmine. Sei: Transessuale, omosessuale. (vedi: ciclista)
Corpo: femmina. Ti senti: femmina. Ti piacciono: tutti. Sei: Bisessuale.
Corpo: femmina. Ti senti: maschio. Ti piacciono: tutti. Sei: Transessuale, bisessuale.

Etichetta di base: ci si rivolge alla persona usando il sesso della seconda colonna ("ti senti").

* Corpo = corpo alla nascita.
Ti senti = ti identifichi come. A volte ti operi per diventare, a volte no (perché hai paura dei chirurghi, perché dopotutto al tuo corpo sei abituato, perché mi dicono che il rapporto dei maschietti con quello che hanno tra le gambe sia molto complicato, anche per quelli che non si percepiscono come del tutto maschi).
Ti piacciono = sei attratto da - insomma, vorresti portarti a letto.
** Il che non vuol dire che zompi addosso a tutti, eh. Magari sei anche monogamo/a.

Questione a parte: le drag queen e i drag king. Trattasi di teatro. Anche. Quello è il corso avanzato, un'altra volta.




(Grazie a Restodelmondo; unica cosa interessante trovata sul blog di Scalfarotto, ex candidato alle primarie del centrosinistra. Mmm)

martedì 7 agosto 2007

Il matematico che gioca con la Bibbia

Chi non avesse già intuito - non ci vuol molto - che Odifreddi è un megalomane ignorante, può leggersi una recensione della sua ultima opera sul blog di Giorgio Israel, in cui c'è una bella collezione di strafalcioni e folate di ateismo di marca stalinista. Sapere che ha venduto 150.000 copie e stare male è stata una cosa sola.

PS Io, per quel che importa, non sono credente, ma vivo questa come una condizione personale - a tal proposito mi piacerebbe sapere perché la religiosità dovrebbe essere un fatto privato e l'ateismo no - senza nemmeno sognarmi di farne una sorta di status di superiorità intellettuale. Questa storia che la scienza dovrebbe portare all'ateismo è una balordaggine colossale. Come disse una volta il mio professore, il fisico deve sparare numeri - e quindi anche il matematico. Che poi alcuni di questi si facciano prendere dalla volontà di potenza e vogliano dimostrare l'inesistenza di Dio o irridere l'Antico e il Nuovo Testamento, è cosa che ha a che fare più con la psicologia che con la scienza.

Benvenuti

Anche il Foglio si inchina al genio del Beppe:

(Dalla prima pagina di Sabato 4 agosto)

Passaggi e sottopassaggi. Nove Colonne, la
nostra rubrica che, ovviamente, è rosa d’invidia
verso il puro genio satirico degli altri, si
pregia di disinnescare i corsivi al fulmicotone
di Beppe Severgnini, il nemico dei luoghi
comuni. Quando ne vede uno lui, di luogo comune,
gli spara addosso una fucilata. Sminiamo
alcuni tra i migliori che verranno pubblicati
in questo agosto di azzurro mare dal Corriere
della Sera e per annullare l’effetto
choc della sorprendente prosa, infatti, Nove
Colonne, cui non resta altro che rubare dallo
spirito altrui, rende noti i sorprendenti
Passaggi e pure i sottopassaggi, nell’anticipazione
che si darà qui di seguito. Passaggi e
sottopassaggi dunque: “Dai giovani che si facevano
le pere a quelli di oggi che si fanno
come Mele”. O, ancora, “Date a Cesare quello
che è di Cesare, ma Prodi è solo romano”.
Peggio di così non si potrà certo fare, ed è
quello che l’occhialuto spettinato ha prodotto
negli ultimi due giorni per mimetizzare il
proprio genio e non umiliare così i colleghi,
ma non è vero che sono stati imbarazzanti i
primi passaggi, non è vero che a via Solferino
non sanno come dirglielo di lasciar perdere
(magari suggerendo al simpatico umorista
di Crema di darsi alla confezione di necrologie
e avvisi, o, alla copiatura dei gran
lunga più spiritosi corsivi di Lina Sotis giusto
per imparare il mestiere).
Passaggi e sottopassaggi a passeggio. E’ già
pronto il corsivo sulla multiculturalità: “Che
sia multiculturale. Attenzione alla gutturale
però, altrimenti si rischia di fare Augh!, come
gli indiani Sioux”. Feroce contro il mollacchiume
dei colleghi, Severgnini si lancia
con un inaudito attacco alla Jena de La
Stampa: “Uno spirito così neppure le patate”.
C’è anche un sovrapassaggio in questi
passaggi: l’alta politica. Con caustica limpidezza,
l’uomo dall’impermeabile sempre abbottonato
svela i misteri dell’inchiesta Unipol:
“Non c’è intercettazione senza conversazione.
E questo, per la politica, è il momento
per una robusta colazione”. Più spiritoso
di così, manco Veltroni. Figurarsi cosa
avrebbero potuto fare Letta e Bindi. E non è
vero che i redattori del Corriere sghignazzano
mettendo in pagina Severgnini come se
fosse solo il kamikaze delle tre righe. Ormai
il dibattito politico tiene conto solo dell’arguto
motteggiare di Severgnini. Ecco il tema
caldo dell’estate: le tasse e la fede cattolica.
Severgnigni arriva con un’annotazione che
sconvolge qualsiasi dibattito e azzera ogni
luogo comune: “Evadere umanun est, pagare
est diabolicum”. Anche sull’arsura e la
siccità che ha flagellato questa nostra estate
Severgnigni ha già pronto un fulminante
passaggio o, meglio, un ripassaggio: “Bel
tempo e mal tempo non durano tutto il tempo.
Ma quello che ci vuole”.
Passaggi e sottopassaggi. Esaurito l’argomento
Mele, l’occhio di Severgnini ha voluto
guardare oltre l’Hotel Flora, verso il Colosseo.
Anglofono, ha così scritto: “Ogni day, un
bacio gay. Every day, cicisbai. Kiss, kiss. Miao
Miao. Si sa, al Colosseo ci sono i gatti”.
Passaggi e sottopassaggi. Il Corriere, da
par suo, è arrivato ultimo nella mobilitazione
dei brevi corsivi ma più che riempitivi,
nel caso dell’acuto Severgnini, si tratta di
svuotini, tre o quattro righe di vacantini, botole
di vuoto spalmate di guttalax dove frana
il miracolo terzista. Ma, da par suo, il Corriere
ha saputo scoprire non solo il genio ma
anche l’antidoto. La querelle sul grande
quotidiano che fu di Luigi Albertini detto
Gigi nata dalla controffensiva di Piero Fassino
che li richiamava al doveroso silenzio,
come da lezione di Luigi Einaudi detto Gigi,
ha ancora una volta sfruculiato la fantasia di
Severgnini. Lapidario il suo commento: “Tra
Gigi e Gigi, scelgo Pigi”.

lunedì 6 agosto 2007

Scoop al Venerdì, Bush non è stupido

Fantastico. La giornalista Cristina Nadotti è andata a intervistare Irwin Stelzer, studioso di politica economica, l'uomo che "ha spiegato a Bush perché la gente lo odia tanto". Lo scenario era perfetto per la consueta pillola antibushiana del lettore di Repubblica; ma la vita è piena di imprevisti, e le cose devono aver subito preso una piega inaspettata, tant'è che titolo, foto e didascalie devono fare triplici salti mortali per non tradire le speranze della vigilia.

Chiede dunque la Cristina, "Che ha risposto al presidente quando le ha chiesto perché gli europei non la amano?", e Stelzer dice qualcosa sulla guerra in Iraq, per fortuna degli impaginatori, ma poi aggiunge "...e in larga misura è una sorta di invidia per l'America e il suo potere". Ahia.
Stelzer prosegue: "Il fatto è che gli europei pensano che George W. Bush sia piuttosto ignorante. Invece è un lettore onnivoro, legge moltissimi saggi storici ed è appassionato di biografie, soprattutto di Churchill". L'inviata fiuta l'operazione propagandistica presidenziale e chiede se è possibile affrontare temi così complessi tra un boccone e l'altro, e Stelzer dice : "Anch'io mi sono stupito, ma abbiamo esaurito ogni questione piuttosto bene, perché Bush fa domande molto precise, costringendo la gente a non fare sfoggio di erudizione, ma a dargli delle risposte secche". Bernardo Valli si sarebbe sentito male. E anche la Cristina sente il terreno che scricchiola: "Però al Washington Post ha dichiarato che quella di Bush o è straordinaria fiducia in se stesso o incapacità di confrontarsi con la realtà" (di' la seconda, perdio, di' la seconda...ndb). "Devo ribadirlo: avendo parlato con lui dovrei propendere per la prima". Doh. "In fin dei conti ha studiato a Harvard", ricorda, e si comincia ad avere l'impressione che Irwin Stelzer abbia più cose da spiegare agli europei che a Bush.
Ovviamente tutto questo è scritto sull'acqua, appena Zucconi rientra dalle ferie riavremo le vaccate sui salatini e i barboncini, ma io me l'appunto, potrebbe servire.

Andate a casa

Già Manzoni parlava della "vecchiaia malvissuta". Questi cadono dalle palme, non stanno più in piedi sui palchi...a me fanno soltanto pena. Come disse Kurt Cobain, it's better to burn out than to fade away.

giovedì 2 agosto 2007

Qua e là

Così pare che la Tim cancellerà "Faccetta Nera" dalla lista delle suonerie scaricabili su cellulare. Niente da dire. Ma invece "Bandiera Rossa" resta. E questo non va tanto bene. Questa storia dell'apologia di fascismo non è un po' ammuffita? Se proprio bisogna sanzionare le apologie, non sarebbe il caso di riconoscere che l'Italia, a un certo punto, o diventava comunista o diventava fascista, e quindi sanzionarle entrambe, senza fare finta che una dittatura sia meglio dell'altra solo perché non ci è toccato subirla?


E' uscita una classifica dei cento dischi che hanno cambiato il mondo, votati da musicisti come Radiohead, Franz Ferdinand, Patti Smith eccetera ed esperti del settore. Con un po' di sorprese. Una è che io ne ho solo 19 (eek). Un'altra è che "The Doors" è solo al 49° posto. Poi c'è un disco degli Strokes, "Is this it" (ma il suo claim to fame sembra essere l'aver contribuito alla nascita degli Arctic Monkeys, che è un merito di portata discutibile). Infine, ci sono tre titoli dei Beatles e due di David Bowie, ma questa non è affatto una sorpresa tranne che per Piero Scaruffi e quelli che credono alle sue stronzate su come i suddetti siano considerati grandi musicisti solo dagli incompetenti e da quelli che non fanno musica.