venerdì 29 febbraio 2008

Nugget of wisdom

Feeling ashamed of my flaws won't make me any better.

Non c'è solo la Bertè

El Lute dei Boney M è un plagio di Fernando degli Abba!

giovedì 28 febbraio 2008

Patriottismo ferito

Dunque come italiano mi sono sentito dare dell'imbecille due volte negli ultimi due giorni. Da Berlusconi perché non voterò il PdP, e da Pippo Baudo perché non guardo il festival di Sanremo (o San Remo?).

giovedì 21 febbraio 2008

Amarcord

Per gli amanti dei Seventies, su Youtube ci sono un bel po' di spezzoni dello show di Dick Cavett con interviste a leggende dell'epoca quali John Lennon, Mick Jagger, Janis Joplin e, qui, l'immenso David Bowie.

giovedì 14 febbraio 2008

"Damn bastards"

Il commento del mio amico dj all'ultima uscita degli Hot Chip, "Made in the Dark". Lo straconsiglio. Assaggio.

mercoledì 13 febbraio 2008

Zara. Fermata Zara


Fichissimo guidare il metrò di Milano! E far emettere ai malcapitati grida da montagne russe...

venerdì 8 febbraio 2008

Pedestrians e pedoni


Oggi, sopraggiungendo con la mia macchina a un attraversamento, scorgo una signora che azzarda un passetto sulle zebre: vedendomi, rifugge impaurita verso il marciapiede. Quando mi fermo, mi osserva guardinga un paio di volte e poi, sollevata e frettolosa, affronta il guado.
Chi è stato in Inghilterra (o in altri paesi nordici) ha assistito probabilmente alla scena opposta. L'automobilista in arrivo studia il pedone per capire se ha intenzione di attraversare o meno, rallenta preventivamente, se il campo è libero procede.
Forza contrattuale della Fiat? Sfiducia del cittadino nei suoi diritti civici? Piacere del brivido che scuote la prevedibilità del quotidiano?
Certo è che se la foto che vedete in alto fosse stata scattata a Roma in imitazione, che so, di un disco dei Pooh, sarebbe stata un'impresa, oltre che magari meno glamour, certamente più complicata.

domenica 3 febbraio 2008

Mary the dirty

Maria è finita sul New York Times.

sabato 2 febbraio 2008

5000 di queste corna

Noi aficionados italiani abbiamo assistito di recente alla cinquemillesima puntata di Beautiful, con circa sei mesi di ritardo rispetto agli episodi americani. Sono vent'anni quindi che, anche in Italia, la famiglia Forrester e i suoi satelliti intrigano, fornicano, muoiono, risorgono, scoprono fratelli, genitori, figli di cui non avevano alcun sospetto, dando qualche speranza a tutti noi conduttori di esistenze monotone, e al contempo mantenendo una rassicurante condizione di immobilità: Brooke continua a non rendersi conto della sua intrinseca natura poligama (non se ne è fatta poi così tanti come sembra, secondo i miei calcoli: 7 in vent'anni, di cui però tre imparentati e uno marito di sua figlia), Ridge continua a guardare nel vuoto, Stephanie è sempre intenta a mille trucchi per riagguantare Eric che intanto scopazza allegramente qua e là. Il tempo è vittima di strane nonlinearità: il primo figlio di Eric e Brooke, nato circa 15 anni fa, sembra ben oltre i 25; per contro Donna, sorella minore di Brooke, sui vent'anni all'inizio dello show, è ricomparsa di recente e non ne ha più di trenta. Le frasi immortali? "Siamo una famiglia", "Dobbiamo parlare", "Ho bisogno di tempo", "Sei un uomo meraviglioso", "Sei una donna forte". L'arma vincente? Difficile dirlo. La mia ipotesi è: la perenne tensione tra il quotidiano sfracello dei valori tradizionali della famiglia quali la fedeltà, la sincerità, l'armonia ecc. ecc. e l'infaticabile declamazione di quei valori stessi come traguardo supremo dell'esistenza; la continua celebrazione di matrimoni "finché morte non ci separi" che non sopravvivono mai più di qualche mese; l'insidia al marito o alla moglie altrui ma in nome della costruzione di una famiglia; l'attenzione ai bambini che devono venire prima di tutto, pazienza poi se a un certo punto non sanno più se sono fratelli, fratellastri o cugini. Sembra che ci urlino dal teleschermo "Non siamo sti gran stronzoni, è che ci disegnano così!".


PS aggiornamento in data 28/2: Brooke se ne è fatti otto, mi ero dimenticato di Grant Chambers.