lunedì 31 marzo 2008

1998


Vivendolo, mi sembrava un po' sfigato, con Prodi, Monica Lewinski, tutti a cantare aléaléalélacopa, per poi vedere la copa sulla brutta testa pelata di Barthez, ma - dicevo - ad andare un po' al di là, cose carine ce n'erano, ne ho trovate tre di recente che, messe insieme, fanno un bell'affresco della vita e della morte, del fragile equilibrio della civiltà sul caos.
"L'Odore della Notte" è un film indipendente di Claudio Caligari, ambientato una ventina d'anni prima nelle borgate romane, e segue la parabola disperata di una banda di rapinatori. E' ben scritto e ben recitato. Poi "The Black Light", splendido album tex-mex dei Calexico, disco senza tempo, lento e grezzo, un po' cowboy un po' dark.
Infine, tex-mex anch'esso, il saggio "An Empire Wilderness. Travels into America's Future", di Robert Kaplan, di cui ho potuto leggere qualche passaggio sull'Atlantic Monthly. Potrebbe essere una recensione di "Non è un Paese per vecchi" (e spesso le migliori recensioni non sono le recensioni, sono robe che non c'entrano niente con l'opera), per l'acuta penetrazione dell'atmosfera da terra di frontiera degenerata che pervade il sud-ovest degli Stati Uniti: i discendenti spirituali dei pionieri lasciati a crogiolarsi nei loro valori d'altri tempi, con il Messico che li invade di clandestini e di droga di fronte a sé e il loro Paese, che non può fare a meno degli uni e dell'altra, alle loro spalle. In pochi documenti che ho letto è così vivida la linea che corre tra la malavita e la società che vuole costruire e non depredare e dominare . Dagli albori,

"Unlike the children of the European Enlightenment and the Protestant Reformation who settled the east coast of what became the United States, Cortez and his men came to steal, not to work or build cities. Religious dogmatists who combined the worst of Spanish and Moorish culture, they lacked the habit of process, of investing years of labor to achieve material gain -- the bourgeois mentality, in other words.",

alle vie più impensate che può prendere la religiosità popolare (dove la società in cui si sviluppa è corrotta),

"The most popular religious site in Culiacán is a shrine dedicated to Jesús Malverde, a common criminal hanged in 1909, who is now known as "El Narcosanton" -- the Big Narco Saint. Here drug lords come to pray for good fortune. The shrine is built of plate glass, white bathroom tiles, and corrugated sheet metal; it is covered in blue spray paint, tar, and cheap wallpaper, and the walls don't quite join the sheet-metal roof. The first time I walked past the shrine, which is crammed between two sandy parking lots and obscured by a taco stand, I mistook it for a gas station or an auto-parts shed. When I saw it a second time, I noticed three young men in tight jeans praying before the painted plastic statue of Jesús Malverde, while behind the shrine two men played a sad tune on a bass fiddle and a wheezing accordion. The plastic statue was surrounded by votive candles in red glasses. I bought an amulet containing a picture of the Narco Saint from an old woman. She dipped it in a sink of holy water and passed it over the face and black-painted hair of the statue before handing it to me for the equivalent of five dollars. Meanwhile, a stream of people -- young toughs, old women, and children -- stopped to pray.",

e possiamo pensare alle strade dedicate ai pii boss mafiosi a Corleone.

Infine l'America, quella degli americani che a volte qui ci si compiace di considerare tonti, al paragone specialmente di noi italiani così intelligenti. Una volta passato il confine,

"The people I saw on the street were in most instances speaking Spanish, but they might as well have been speaking English. Whether it was the quality of their clothes, the purposeful stride that indicated they were going somewhere rather than just hanging out, the absence of hand movements when they talked, or the impersonal and mechanical friendliness of their voices when I asked directions, they seemed to me thoroughly modern compared with the Spanish-speakers over in Sonora. The sterility, dullness, and predictability I observed on the American side of the border -- every building part in its place -- were signs of economic efficiency."

domenica 30 marzo 2008

Forza Milano



Domani si decide l'assegnazione dell'Expo 2015. Milano contro Smirne.

Lo sponsor Galateri ha un po' esagerato: "Milano ha tante qualità. Ha tutti i pregi di New York con il vantaggio di essere più a misura d'uomo". Una frase che in altre circostanze avrebbe meritato un commento caustico. Però, proprio perché Milano si procuri un po' di quei pregi, qui si fa il tifo.

giovedì 27 marzo 2008

No, no...

L'ex Presidente della Camera Bertinotti ha veramente appena detto a Annozero che è contrario all'occupazione delle case di proprietà pubblica, e che invece occupare quelle sfitte dei privati va bene?

Soldati e soldi

"Gli intellettuali engagé non possono sopportare l’idea che in America, cioè in un paese libero, ci siano migliaia di giovani che si arruolano liberamente nell’esercito del proprio paese, magari per contribuire a difenderlo."

Il resto del prezioso appunto di Camillo sui militari in America è qui.

martedì 25 marzo 2008

Pasquetta on the road


Questa foto, a giudizio del titolare, è venuta bene.

lunedì 24 marzo 2008

Bambinate

Scrivere pasqua, con la minuscola, per sentirsi iconoclasti.

Dal comunismo al consumismo

Ho visto lo spot del nuovo McBook della Apple, e vorrei capire quale perversa malattia del nostro tempo fa sì che ci si debba far venire degli orgasmi perché il tuo computer è sottile come una piadina e ha una mela sopra. So bene di sembrare un vecchio noioso che se la prende con le diavolerie di oggigiorno. Ma in realtà no, è la forma che surclassa il contenuto, la confusione tra figo e fighetto, il tatuarsi il marchio addosso come status symbol, che mi disturba un po' - specialmente nella tecnologia, perché nel vestiario al limite ha un po' più di senso. E specialmente quando vedo tra i più fervidi adepti di queste nuove sette un sacco di quelli che l'entusiasmo fin qui lo riservavano a Che Guevara, alle braghe bucate, la canna libera e a tutto quello che è "contro il sistema". Forse essere all'ultima moda nell'hi-tech ha una patina di intellettualismo che fa perdonare le concessioni al produci-consuma-crepa? O forse, come sempre, i nuovi convertiti sono i fedeli più accesi?

domenica 16 marzo 2008

lunedì 10 marzo 2008

Mi parli no


Mi han detto che le Iene si sono occupate, con le consuete tonnellate di moralismo, della questione delle torture sui prigionieri nella guerra al terrorismo. Linko quindi un portentoso (e molto lungo) pezzo apparso un po' di tempo fa sull'Atlantic Monthly sui variegati metodi di coercizione che sono stati usati nel mondo per ottenere informazioni preziose che possono salvare vite, e sul problema morale che tali metodi pongono. Perché lo pongono, a meno di non essere le Iene; aveva provato a parlarne con intelligenza Panebianco mesi fa sul Corriere, per essere subito assalito dai soliti parrucconi indignati. Se vi stufa - ma penso di no - il punto di vista dell'autore, che condivido abbastanza, è nell'ultimo paio di capoversi.

domenica 9 marzo 2008

Inequivocabili

Dal Guardian: "[...]there are signs that recent events [...] are finally galvanising Italians into reaction. They may just be straws in the wind, but there a revolt underway on Sicily against the payment of protection money to the Mafia, Italy's employers' federation has just elected its first-ever woman president, and millions of television viewers have failed this year to tune in to an event that embodies outdated cultural values, the week-long San Remo song festival."

sabato 8 marzo 2008

Qui Pdp

Questo mi ha abbastanza divertito.
Fini invece, in politica dal '69, deve essersi divertito di più con questo.

venerdì 7 marzo 2008

Daria Bignardi

"Io penso che ci sia un grande senso dell'umorismo che ha messo insieme sta roba che è il mondo".

Ecco. Ma direi che la cosa grave non è tanto questa, quanto che il passaggio di cui sopra non l'ho sentito facendo zapping, o su Blob, ma compariva in uno degli spot del programma "Le Invasioni barbariche", quelli che dovrebbero raccogliere un po' il meglio. (L'autore forse era Marco Baldini, se volete saperne di più).