giovedì 25 giugno 2009

Berlusconi vuol portare il turismo al 20% del Pil

Non è difficile: basta tenere il turismo uguale e abbassare il Pil... :-)

lunedì 15 giugno 2009

lunedì 8 giugno 2009

Euronazionalisti

Appartengo a quel 57% di "europei" che non è andato a votare e insieme a credo buona parte di essi avevo un buon motivo per non andarci: non ha senso partecipare a un'elezione in cui non ci sono programmi, ma solo facce, alcune delle quali nemmeno andrebbero a Strasburgo qualora elette. Chi sa qual è il programma europeo di Casini? Chi non ha visto il suo faccione però? E tuttavia ho la sensazione che questa sia mezza verità. Che l'altra mezza sia che nessuno può dire che cosa vuol fare al Parlamento europeo perché il Parlamento europeo non fa niente; almeno niente d'impatto, niente di memorabile, o anche non memorabile ma fondamentale, incisivo; niente che qualcuno possa mettersi lì illustrare a un elettorato catturandone l'attenzione. Sono sicuro che uno studente di scienze politiche europeista saprebbe tenermi un fascinoso discorso sul valore simbolico di un'Assemblea che riunisce i rappresentanti di Nazioni un tempo in guerra per lavorare al bene comune eccetera eccetera; e ancora più sicuro che un parlamentare europeo saprebbe enumerarmi tutta una serie di provvedimenti, regolamenti, attività varie che giustificano il suo lauto stipendio - ma qui non mi addentro troppo perché Stella e Rizzo mi annoiano. Resta il problema che se le elezioni europee si risolvono in nient' altro che un sondaggio sui governi in carica è perché manca la materia intorno alla quale esse ruotano: l'Europa, in quanto entità suscettibile di azione politica unitartia. Stiamo parlando di più di venticinque Nazioni, diversissime per storia, cultura, struttura economica, forma di governo, lingua, tra le quali possono ben esserci - come infatti ci sono - strettissimi legami, accordi, convergenze su materie svariatissime per facilitare i commerci, gli scambi culturali, la famosa "integrazione" - tutte cose gestibili dai singoli governi con alpiù l'istituzione di qualche organismo ad hoc - ma che solo nella testa di qualche intellettuale con il mito dell'esperanto possono essere gestire da un singolo governo e da un singolo parlamento copiati dai libri di storia degli Stati nazionali, per i quali queste parole e queste istituzioni hanno un senso e una ragione. Se ci pensate, queste istituzioni funzionano, quando funzionano, in quanto dove sono sorte c'erano cose da fare, come poteri del Re da bilanciare, spese da controllare, diritti da garantire e così via. Qui invece prima le hanno create, rimpinguandole ben bene di funzionari in sovrannumero, e poi si sono messi a cercare cose da fargli fare, come emettere cavilli sulla misura degli ortaggi o passare settimane a dibattere sull'opportunità o meno di menzionare radici giudaico-cristiane in costituzioni che poi nessuno va a votare.

venerdì 5 giugno 2009

Come coming out è originale

Trovato in giro per la rete

«Ho paura di diventare gay»
La lettera di un ventenne: la sua ragazza parte per un anno, e scatta la crisi. Dal terrore di restare solo sorgono nuove ansie. Che fare? Risponde lo psicologo Marco Ventura

E' pure bella

Ho appena acquistato anch'io "Domani 21.04.2009" degli Artisti Uniti per l'Abruzzo. Vi costa solo 99 centesimi.