domenica 30 settembre 2007

Rock me baby

Consiglio a tutti la neonata (12 luglio) Virgin Radio, fa del gran bel rock alternativo - Interpol, Bloc Party, White Stripes eccetera - che si sente da nessun altra parte o quasi in Italia.

Extraordinary violence, extraordinary investment

Sul New York Times di oggi si racconta la "rinascita" della Cecenia e come i russi abbiano convinto i ceceni che potevano far loro molto bene o molto male, a seconda che accettassero di essere russi anche loro oppure no. "One corollary has been that allegations of human rights abuses by both Russia and its local allies have been largely ignored". Per dire come i tribunali dell'Aia e il preteso esercizio della giustizia universale, queste invenzioni tardo-illuministe, altro non siano se non degli strumenti nelle mani di opposte fazioni per regolamenti di conti e come siano l'ultimo dei pensieri di un popolo nel momento in cui deve pensare ai vivi, non ai morti.

venerdì 28 settembre 2007

E la marsina color ciclamino

Camillo, il blog di Christian Rocca, si rifà il look. Nel cambio è andato perduto un commento un po' fighetto sul fatto che il colore esatto della rivoluzione birmana non è il rosso ma lo zafferano, come il risotto (yuck). Chi cavolo ce l'ha una t-shirt zafferano? Comunque il nuovo sito è carino e Rocca è bravo e competente. Sa un sacco di roba e, quella che non sa, sa chi la sa.

giovedì 27 settembre 2007

Vestiti come dei bonzi


Domani maglietta rossa, a sostegno dei monaci buddisti nella lotta contro la dittatura in Birmania. Io l'avevo già oggi, casualmente. Puzzerà un po', ma aderisco.

Berlusconi

Per ricordare, innanzitutto a me stesso, che se le elezioni dell'anno scorso andavano nell'altro modo, sempre la stessa zuppa era, e che del disgusto di oggi hanno la loro bella colpa anche quelli che c'erano ieri.
Ci sono due modi per giudicare il lavoro di un governo: in quanto tale, o in rapporto alle aspettative che aveva suscitato, alle promesse che aveva fatto. Il primo metro è il più onesto, ma il secondo è quello più usato. Bene, direi che il governo Berlusconi dal 2001 al 2006 secondo il primo metro prende 6. Con il secondo prende 2.

Profezie

Notevole Sgarbi su Grillo a Matrix, sottoscrivibile anche. Resta il fatto che trecentomila persone che aderiscono a una piattaforma, diciamo, fragilina come quella di mandare tutti i politici affanculo, danno da pensare su quanto siamo esausti. Mi permetto di citare quello che scrissi un anno fa al Foglio dopo le elezioni politiche:

"Il piano quinquennale della noia era già in avanzato stato di composizione fin dal ritorno in Italia di Prodi, i cui sussurri e bofonchiamenti promettono di non subire scossoni per tutto il tempo durante il quale la sua maggioranza lo sopporterà - chiedo scusa, sosterrà. La parola Senato sembra aver acquistato in pieno il suo significato etimologico con l'elezione di Franco Marini, il perennemente solenne, che probabilmente anche quando va a lavarsi i denti lo annuncia con gravità. A suggello di tutto questo ora, dopo pochi giorni lieti di fantasticherie sul giovane, sarcastico e relativamente politically incorrect lìder Massimo, sembrerebbe che, se Giorgio Napolitano non va al Colle, il Colle vada a Giorgio Napolitano, e per quelli di noi che, guidati da un approccio un po' meno sensista alla politica, credono che per la salute di un Paese oltre alle terapie conti il morale, si profilano giorni non neri, ma grigi, in cui ci ridurremo forse a sperare in un po' di rosso dal presidente Bert.e in un po' di rissa dal presidente Berl."


Invece si sono intristiti anche loro due, il clima è pari alle più cupe attese e quindi via con Grillo.

mercoledì 26 settembre 2007

Uso domestico del mappamondo

Mi dite se rientra nelle mansioni del sindaco di Roma richiedere l'intervento dell'Onu in Birmania?

martedì 25 settembre 2007

C-day

Ovvero il giorno del clone. Senza dare un giudizio di merito, la cosa che racconta qui Grillo innescata dal blog di Mastella segna forse un giorno nuovo nella storia della rete, o Rete, come nell'idolatria grilliana ("La Rete è nata libera". "La Rete non tollera". Sembra l'inizio della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo) che ricorda i tempi degli altari alla Dea Ragione; proprio vero che chi non ha Dio prima o poi lo sostituisce con qualcos'altro. Comunque, il blog clone potrebbe essere il contributo italiano alla zoologia internettiana. Lo si registra qui.

lunedì 24 settembre 2007

Due passi in città

Cercando un'immagine che mettesse particolarmente in cattiva luce la Sopraelevata - vedi post sopra, anzi sotto - mi sono imbattuto in questo bel resoconto illustrato di una passeggiata per Genova in un giorno tempestoso.

Lutto



Il nuovo Piano urbano della mobilità (Pum!) ha accantonato l'abbattimento della Sopraelevata, quest'orribile catafalco che sventra il porto antico di Genova. Sarebbe come se la tangenziale di Milano passasse accanto a piazza del Duomo, o il Raccordo anulare tagliasse in due come un melone i Fori imperiali. L'unica speranza è che, se mai si farà il tunnel, ci si renda conto dell'assurdità di tenere in piedi un monumento alla stagione della cementificazione selvaggia da cui per fortuna stiamo uscendo.

domenica 23 settembre 2007

Arrendersi?

A volte lo sconforto prevale. Quando sono militanti politici, studenti in cerca di uno scopo, aspiranti a posti strategici nel mondo della cultura che ungono le ruote, d'accordo. Ma su una rivistina di viaggi, senza nessun tornaconto politico, in un articolo su tutt'altro, al giornalista che gli chiede di parlare di Manchester, lo "storico radicale, sociologo e guida turistica" Jonathan Schofield dice - e ho dovuto leggerlo due volte per crederci - "Mi sarebbe piaciuto vivere a Manchester nel 1842, ai tempi di Engels. Senza Engels e senza Manchester non ci sarebbero stati l'Unione Sovietica, le magliette del Che, la storia del Novecento...". Mi dite che è uno scherzo? Oppure ci mandate un giornalista che ha una famiglia trucidata in qualche purga o assiderata in qualche gulag a "intervistare" Jonathan Schofield e a riempirgli di pugni quell'inutile zucca vuota fino a fargli sputare i denti? Grazie.

Le parolacce le abbiamo sdoganate, no?

Michele Serra dovrebbe smetterla di leggere Panebianco, non ne capisce mai una sega.

Thank you, Mr Powers

L'autore de "Il tempo di una canzone" è in Italia, alla rassegna Pordenonelegge, e dice :"Mentre studiavo fisica sono diventato sempre più intellettualmente claustrofobico, mi sentivo troppo specialistico. Ho capito che dovevo trovare qualcosa che mi permettesse di connettere la scienza con le altre cose del mondo". Apriamo un circolo?

Domandina

Leggere il titolo del Corriere, "Carceri di nuovo piene dopo l'indulto", leggere il commento indignato di Sofri , notare che Sofri scrive un commento indignato ogni volta che qualcuno riporta il fatto che il responsabile dell'omicidio X è il condannato Y scarcerato per l'indulto; non potersi esimere dal concludere che tutta l'indignazione di questo mondo non cancella il fatto che la vittima dell'omicidio X, senza l'indulto che ha scarcerato Y, sarebbe ancora viva e domandarsi: ma che cosa cazzo ci vuole a costruire nuove carceri?

Il dono della sintesi

"...Santoro, la Loretta Goggi di Beppe Grillo" (copyright Aldo Grasso).

sabato 22 settembre 2007

Casotto e mezzo

Viva l'inizio della sesta serie di Otto e mezzo, al netto della puntata di ieri sera dedicata all'ultimo libro di Mughini. E' stata una concentrazione di nevrosi, quella moralistico-papista di Ferrara, quella femminista delle tre donne in studio, quella giovanilista di Filippo Facci, che ha anche dichiarato di avere, per un suo studio sul rapporto della loro generazione con il sesso, "intervistato" un certo numero di giovani tra i 18 e i 20 anni, ma nel pronunciare il verbo è stato vittima di una serie di esitazioni che hanno mandato noi maliziosi in brodo di giuggiole; infine, naturalmente, quella schizo-megalomane dell'autore del libro (non scrive male, però, da quel poco che ho letto). Risultato, un gran casino.

venerdì 21 settembre 2007

Ormai ce l'ha anche il porco

Dal Corriere: "E adesso i politici hanno paura della V-generation, si sentono sotto attacco, parlano di minacce e intimidazioni ricevute via web dal popolo dei grillanti. Mastella denuncia «bestemmie», «gravi offese», «minacce», «commenti violenti » piovuti sul suo blog."
Beato lui, io mai niente.

(PS Grazie a Cristiano per l'espressione rivierasca)

giovedì 20 settembre 2007

Ma sì

Oggi a Radio Deejay hanno ricordato il 20 settembre 1870, l'entrata delle truppe sabaude a Porta Pia- "uno dei primi atti verso l'Unità d'Italia".

Aneddoti


Circa un anno fa moriva Oriana Fallaci. Come l'ospite della rubrica di Sergio Romano di oggi, anch'io sono stato spesso curioso di sapere dei rapporti tra lei e Indro Montanelli, nel sospetto che considerassero il giornalismo italiano come i cowboys il villaggio del West, "troppo piccolo per noi due". Romano ricorda queste righe che Montanelli le dedicò nel 1981; carine.

«Oriana Fallaci ha fatto per il Corriere un’intervista a Lech Walesa che, come sempre avviene con questa nostra brillante collega, si è risolta in una intervista di Lech Walesa a Oriana Fallaci. "Lei mi ha dato tante idee su cui riflettere! — ha concluso infatti il pover’uomo—. Ci rivedremo mai? Se vado in paradiso, le tengo il posto". Ma qui Lech ha peccato d’immodestia. Il posto di Oriana in paradiso, è già assegnato: è quello che temporaneamente occupa il Padreterno».

martedì 18 settembre 2007

Non picchiatevi


Da domani sito del New York Times aperto a tutti. Anche gli archivi storici.

Basta col traffico

L'unica storia non stantia che circola di questi tempi, quella impregnata di vero valore civile, di cui si parla perché lo merita e non perché è sedimentata nei tic degli addetti alla somministrazione di notizie, è quella dei siciliani che si ribellano al pizzo, lo denunciano, si rivolgono allo Stato per arginarlo ed emarginarlo. E' un atto di patriottismo, e un'occasione per non lasciarlo ad annaspare nell'indifferenza un'altra volta.

lunedì 17 settembre 2007

Aggiornamento sul Global Warming/4

Il partito degli Apoti era stato fondato virtualmente da Giuseppe Prezzolini dopo la Prima Guerra Mondiale, prendendo liberamente spunto dalla lingua greca per significare "quelli che non la bevono". Lo ricordo perche' mi pare che stia crescendo quello che si potrebbe battezzare il partito degli Apoti Climatici: questa dell'Italia che si riscalda quattro volte il resto del mondo, a giudicare da quel che ho letto in rete (Luca Sofri segnala Franco Prodi, climatologo e fratello del PresDelCons) se la sono bevuta proprio in pochi, a parte il ministro Pecoraro e gli altri presenti al convegno di qualche giorno fa, che al contrario avranno mangiato e bevuto a sazieta'. Coi soldi pubblici.

domenica 16 settembre 2007

Il triangolo no

Ultimamente la matematica va parecchio. Non come disciplina di studio ma come materia per forum, conferenze, festival, romanzi. Mi è capitato in mano un libro di un fisico inglese, Simon Singh, "L'ultimo teorema di Fermat", che racconta la storia di questo problema matematico dalla dimostrazione complicatissima ma dalla formulazione semplicissima, e devo dire che la figura del matematico non ne esce molto bene. Da Pitagora che fa ammazzare l'allievo Ippaso perché ha scoperto che la radice quadrata di 2 è un numero irrazionale (cioè non scrivibile in forma di frazione, uno di quelli che secondo Pitagora non dovevano esistere) a Diofanto che sulla sua lapide non trova di meglio che scrivere un indovinello la cui soluzione è a che età è morto, allo stesso Fermat che si divertiva a mandare teoremi in giro per l'Europa sfidando gli altri a dimostrarli. Il più fuori di tutti forse è Evariste Galois, talento precocissimo e nevrotico che - dicono - ha dato contributi inestimabili alla teoria dei gruppi, morto a 20 anni in un duello di pistola in cui si era cacciato per aver fregato la donna a un gentiluomo parigino, dopo aver passato la sua ultima notte a scrivere i risultati del suo lavoro in modo che non andassero perduti ai posteri, e intervallando gli appunti con dei "Mi manca il tempo! Mi manca il tempo!". Ora, scrivere una lettera a un amico poche ore prima di andare a duellare per salvarsi la pelle con su scritto "Caro amico, ho risolto molti problemi riguardanti le equazioni di quinto grado..." eccetera, se sei un genio, ci sta. Ma quante cavolo di probabilità pensava di avere di vincerlo, il duello, dopo che era stato tutta la notte a riempire fogli di numeri mentre l'altro dormiva?

Si guardi Blob, qualche sera

Attacco di moralismo. Spero che quella cosa che non so come si chiama che dovrebbe riunire i genitori che controllano quello che viene propinato in tv ai loro figli in tenera età, e che se Nicole Kidman mostra il seno alle 21:45 piuttosto che alle 23:15 apriti cielo, si facciano sentire sullo spezzone, andato in onda intorno alle otto di stasera, del signore che ha appena fatto sesso con un travestito e rivestendosi commenta qualcosa del tipo: "Forse il sogno è una donna con l'uccello". Un po' peggio forse?

Ma Blob si riscatta sempre, io in particolare adoro le didascalie che si modificano gradualmente accompagnando le immagini. Stasera c'erano filmati gravitanti intorno alla questione del documentario della BBC sui preti pedofili, ritrasmesso in Italia da Santoro ecc ecc, e il titolino era fumodilondra; poi è apparsa una tipa svitatissima che in diretta dalla Croisette di Cannes stava cercando di citare Orson Welles o qualcun altro e addirittura modificare la citazione, incartandosi penosamente, mentre in alto la scritta si modificava in fumodicannes.

What a morbid sofa

Visto "Io non sono qui". Ci sarei stato ad aspettare anche un'altra settimana, se serviva a tradurlo in modo un po' meno sciatto. Sono stato abituato dalla lettura di volumi scientifici a traduttori per cui "to argue" è "arguire" e "evidence" è, naturalmente, "evidenza" (in quest'ultimo caso la parola è addirittura uscita dai libri e tanti dicono ormai che "non c'è evidenza per questo fatto") a provare intenso fastidio per queste cose, quindi quando ho sentito la pasionaria sessantottina dire a Bob Dylan "sei uno sciovinista" mi sono un po' cadute le palle: era chiaro dal contesto che gli stava dando del maschilista, che infatti è il significato che chauvinist ha in inglese, ma in italiano lo sciovinista è un nazionalista (specialmente francese, la parola nasce infatti da un tal Chauvin soldato di Napoleone), non un maschilista - e figuriamoci se in Italia dovevamo ricorrere a un prestito straniero per esprimere un concetto così cardinale della nostra cultura. Il doppiaggio dei film è già una cosa che mi piace poco, specialmente in un film come questo dove molte frasi richiamano spesso canzoni. Già che agli attori gli togliamo la voce, almeno non facciamogli dire scemenze.

sabato 15 settembre 2007

Numeri

Luca Sofri si lamenta che i giornali non hanno celebrato con abbastanza enfasi la notizia del calo della mortalità infantile. Non che abbia torto, però dichiararsi contenti per il fatto che nel 2005 sono morti solo 9.7 milioni di bambini è una cosa magari ragionevole ma dal sapore un po' così.

V-post

Qui ci doveva essere un post lunghissimo e divertente, che però si è cancellato. Fanculo. Se ne ho voglia lo riscrivo, se no arrangiatevi.

giovedì 13 settembre 2007

La cultura del sospetto

Anche Luttazzi contro il V-Day. Forse - dico forse - Grillo ha sbagliato a collocare la sua iniziativa nel P-Government e non nel B.

mercoledì 12 settembre 2007

Corsi e ricorsi blogghici

Gustoso post di Giorgio Israel - a parte il mugugno finale contro le feste e i balli che forse è un po' bacchettone - sul lerciume di Roma; ne riporto un passaggio, "Guardando verso l’alto, o al massimo diritto davanti a te, vedi splendidi monumenti, bellissime chiese, cupole e campanili, l’inconfondibile colore dei pini che si assortisce perfettamente con quello delle rovine antiche. Insomma, Roma è una splendida città, non c’è che dire. Basta non guardare in basso", curiosamente vicino a una riflessione che avevo fatto qui un po' di tempo fa, parlando di Genova. Milano non è ridotta meglio, anzi (vedi commento al post). Al livello del manto stradale, l'unità è compiuta.

Never spoil a good story with the truth

Oggi su Repubblica bell'articolo di Eugenio Scalfari sul beppegrillismo. Mi sarebbe piaciuta un'analisi più acuta sui meccanismi retorici e psicologici con cui guida i suoi seguaci, facendo perno sul carisma del comico e, a mio parere, perfino su un delicato meccanismo psicologico per cui se il fatto che ci viene raccontato o il ragionamento che viene sviluppato sono organizzati in modo tale che facciano ridere, si è meno portati a chiedersi se sono veri oppure no: è più bello crederci.

Thinkgeek

Questo oggetto è favoloso, e quell'incipit, "Tired of that same old monotonous water? Bored with water that doesn't look like futuristic alien mouthwash?", fiero della sua frizzante futilità, è all'altezza della situazione

martedì 11 settembre 2007

Lettera a Romano, quello sveglio

Caro Romano,

i toni apocalittici in cui si esprime Umberto Bossi fanno spesso passare in secondo piano i temi alla base della sua azione politica (e dei voti che prende), non tutti campati in aria.
Uno di questi è il deficit di "potere contrattuale" di cui soffre il nord dell'Italia in rapporto alla sua importanza economica e al suo ruolo storico. Mi sono molte volte chiesto perché, tra le tante discussioni che si fanno intorno alla storia d'Italia e alle storture che l'hanno accompagnata, non abbia mai trovato posto un dibattito serio su una questione secondo me abbastanza cruciale, e cioè l'attribuzione a Roma dello status di capitale di una nazione che non era nata a Roma. Questa fu una decisione politica che aveva dalla sua non molte altre ragioni se non un omaggio all'antico prestigio imperiale di Roma e un'esibizione dell'autorità del Regno sabaudo sul caposaldo del potere temporale del Papa. Ma significò, dal punto di vista pratico, il trasferimento dei poteri politici e amministrativi del nuovo stato in un'area decisamente arretrata economicamente e socialmente, senza alcuna cultura da capitale di uno stato moderno, che Torino invece, con il suo esercito, la sua nascente economia industriale, persino le sue mire espansionistiche, indubbiamente aveva. Lei non crede che questa mossa sia stata una complicazione inutile sulla strada dell'Italia verso la modernità e uno sbilanciamento tra motore politico e motore economico del Paese, di cui si scontano le conseguenze ancora oggi? Era inevitabile che la città che accolse le truppe italiane con le barricate di Porta Pia diventasse la capitale d'Italia?

Dopo i fischi, i ragli

I fischi di San Siro alla Marsigliese hanno fatto più casino qui che in Francia, dove sapevano di esserseli andati a cercare a suon di provocazioni. Lo sapeva anche la nostra stampa, che oltre a questo sapeva anche di essere andata cavalcando e amplificando quelle provocazioni per settimane, ma questo non le ha impedito di fare a gara a chi si sdegnava di più nel tentativo di conquistarsi a basso costo qualche gallone di cultura sportiva. Un nostro politico ha perfino tirato fuori la Seconda Guerra Mondiale. In Francia si staranno chiedendo che traumi infantili abbiamo avuto.

lunedì 10 settembre 2007

Vent'anni

Poker di Federer a Flushing Meadows, e una delle finali di tre set piu' divertenti e piu' incerte viste. Novak Djokovic, detto Nole, gioca un tennis da far paura, ma dopo aver iniziato a rispondere sfacciatamente al servizio di Roger e essere volato 6-5, 40-0 nel primo set, per sua sfortuna i suoi vent'anni non sono stati quelli dell'incoscienza, ma quelli della paura. E Roger l'ha scampata. Il 2008 sara' duro.

giovedì 6 settembre 2007

Spot

Oggi ho preso per strada un depliant del nuovo libro di Severgnini. Dovrei pubblicarlo tutto, per rendere un'idea dello sfruttamento intensivo dell'aria fritta che lo pervade. Cercatelo, è gratuito!

Khomeinista, maoista, taoista?

Sabina Guzzanti, sul governo che non la fa andare in tv: "...un regime massonico, fascista, stalinista, non so come chiamarlo". Evidentemente non lo sa. Non ne ha proprio idea.

Se prima eravamo in cinque...

Dunque, Prodi pensa che sia giunta l'ora di abbassare le tasse, poi sente Padoa-Schioppa e si convince che è meglio aspettare che i conti siano in ordine. Ma da oggi c'è un asso nella manica: Veltroni, che interviene e dice, no, vanno abbassate già nella prossima legge Finanziaria. Quindi anche in Italia finalmente abbiamo un premier-ombra come in Inghilterra. Con una variante: da noi non appartiene all'opposizione, ma alla maggioranza.

sabato 1 settembre 2007

Due piccioni

Cominciamo da Piero Ottone, che a volte parte col piede giusto: venerdì scorso per esempio, sul settimanale di Repubblica che ha scoperto di recente le doti di Bush, individuava un problema vero, e cioè che troppo spesso viaggiando in treno in Italia, non si sa in quale stazione si sta arrivando. Un palese disservizio, specialmente, dice, sui treni locali, quelli senza altoparlante, o "sugli Intercity, quando il capotreno sia di carattere chiuso". La soluzione dell'ex direttore del Corriere della Sera (eh, sì) è immediata: scritte luminose nelle stazioni.
Avevate semplicemente pensato di mettere altoparlanti su tutti i convogli e dire al capotreno che vinca le sue timidezze oppure si trovi un altro lavoro? HAHAHA, invece no.

* * *

Alberto Asor Rosa scrive una lettera al Corriere sulla questione dei lavavetri, accampando la solita scusa che le priorità delle nostre città sono altre (indubbio, ma allora dimmene una, così, per farmi vedere che vuoi fare qualcosa oltre che delle chiacchiere); poi passa a esaminare nel dettaglio (per così dire) alcune realtà, Milano, Roma, Napoli e, attenzione, Bologna, che "non riesce a risollevarsi dalla grigia, spenta aura guazzalocchiana". Cioè, Guazzaloca non è più sindaco dal 2004, il testimone è passato non a un pisquano qualunque ma al mitico Cofferati, eppure la sua "aura" continua a infestare la città. Sorprendente. Come avrà fatto? In realtà la faccenda è più semplice: queste comari della sinistra che tre anni fa gridarono alla liberazione di Bologna manco Cofferati fosse il capo dell'VIII armata, si sono rese conto che Cofferati è un sindaco molto meno diverso da Guazzaloca di quanto avrebbero voluto, perché - e gliene va reso merito - ha capito che amministrare una città non è come pontificare dal palco di un comizio e dalle pagine di un giornale, e per coprire la cosa ricorrono a uno degli innumerevoli imbrogli linguistici con cui si ingegnano da decenni a tenere la politica lontana dai problemi e a portata di ideologia. (Già uno con un cognome palindromo a me dà poco affidamento).

Lei non sa chi sono io

Dal Corriere:"A dare la linea è Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, che in un'intervista al Corriere risponde così a chi come Mastella prospetta una caduta di Prodi in caso di partecipazione di esponenti del governo alla manifestazione sul welfare e precari: «Mastella mi sta pure simpatico, ma non vedo chi sia per lanciare ultimatum»."

Io lo vedo. Mastella è, al pari di Diliberto, uno di quei tanti che hanno quei pochi voti necessari a taglieggiare il governo tutte le volte che vogliono e la spregiudicatezza di volerlo spesso. In questo caso, poi, fa bene.