venerdì 23 novembre 2007

Corro a comprare i Diari di guerra

«Io non sono sconvolto, come molti dicono di essere, dal fatto che la Chiesa giustifichi la guerra (ho notato che a scandalizzarsi sono quasi sempre i non credenti). (…) Io non riuscirò mai a sentirmi disgustato dai vescovi che benedicono i colori dei reggimenti e così via. Questo atteggiamento si fonda su una visione sentimentalistica che vuole la guerra incompatibile con l'amore per il nemico. In realtà si possono amare i nemici solo se si è disposti a ucciderli. Piuttosto, a disgustarmi in queste cerimonie è l'assoluta mancanza di qualsiasi forma di autocritica (…). A me sembra che l'atteggiamento cristiano dovrebbe svilupparsi su un presupposto: noi non siamo meglio dei nostri nemici, siamo tutti miserabili peccatori ma, in questa circostanza, la nostra causa dovrebbe prevalere, e pertanto è legittimo pregare perché ciò accada»

Straordinariamente bello. Grazie a Ernesto Galli della Loggia che l'ha raccolto, e soprattutto a George Orwell che l'ha scritto.

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