martedì 22 luglio 2008

Rom e Roma

Visto che il titolo viene bene, dico la mia su due questioni, una seria l'altra no.

Impronte digitali ai rom, a tutti, a nessuno. Il problema mi pare malposto se quello di cui si tratta è prendere le impronte a chi richiede il rilascio o il rinnovo di un documento - e l'unica modalità possibile è questa, visto che non credo che verranno mandati i Carabinieri a prenderle porta per porta. Ce l'hanno i rom un documento d'identità? Non mi risulta. Gli immigrati clandestini? Ovviamente no. Hanno intenzione di richiederlo? Manco per niente. E quindi di cosa stiamo parlando? Stiamo filosofando come al solito? Facciamo "della poesia", come diceva l'indimenticato preside de "La scuola"? (Vedi barra video).

Bossi che insulta l'inno...zzz...yt6j9nbù (testa che crolla sulla tastiera ndb). Sono quattro giorni che ci stiamo sorbendo rievocazioni dell'evento, censure, richieste di ulteriori censure, conferme, smentite, il Piave, la Mussolini, il federalismo dell'odio, tutti ad agitarsi, invece di spiegare semplicemente a Bossi che "schiava di Roma" non è la Padania, è la "vittoria", ché tale "Iddio la creò"; nient'altro che una brutta espressione letteraria, dentro un brutto inno, scritto però da uno che è morto per la Patria. Io farei un patto: finché Bossi non decide di fare altrettanto, inni suoi non può proporne e la smette di rompere i maroni.

Nessun commento: