martedì 7 ottobre 2008

Hyde Park Corner

Mio intervento, su spunto di questo pezzo di Giulianone.



"[...]trent’anni dopo le legislazioni europee l’aborto non è più depenalizzato per sanare la piaga della clandestinità ma legittimato da una oscena cultura di morte che si incarna anche in politiche pubbliche eugenetiche in tutto il mondo [...]". C'è qualcosa che non va in questa formula. C'è qualcosa che non va nella posizione di chi accetta il diritto di una donna ad abortire non perché ci crede ma perché il perseguimento del reato - come tale in effetti egli vorrebbe vederlo trattato - non è abbastanza efficace. Lasciando perdere se chi decide di abortire è pervaso da una "oscena cultura di morte" oppure no, che mi pare una valutazione un po' troppo soggettiva per informare un provvedimento legislativo, è chiaro che chi a suo tempo accettò la legge 194 con queste motivazioni, e non perché riteneva che lo Stato non avesse il diritto di perseguire penalmente una donna che interrompe una gravidanza, è vittima di un malinteso, e non è poi molto credibile quando in campagna elettorale cerca di rassicurare negando di avere intenzioni coercitive. Dare l'impressione che coerciresti ma non puoi non è precisamente il modo in cui ti guadagni l'altrui fiducia.

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