sabato 25 agosto 2007

Velle discitur



Nove anni dopo l'estate in cui, fregandomene di quel che ci si aspettava da un ragazzo di 19 anni che aveva finito la maturità, lessi "Il Mondo come Volontà e Rappresentazione" - con picchi di estasi intellettuale mai più raggiunti, e dovuti forse in parte all'assenza di altre attività a contendersi le mie energie - per la prima volta sento di poter obiettare qualcosa ad Arthur Schopenhauer: a volere si deve imparare, è pieno di cose che non si vogliono e si vorrebbero se ci si conoscesse meglio. E non è solo un problema di disponibilità delle cose: a volte sono lì, siamo noi non pronti a volerle.

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