mercoledì 27 giugno 2007

Revolving door government

Mentre Blair rassegnava le due dimissioni e la CNN trasmetteva le immagini del suo insediamento a Downing Street di 10 anni fa, pensavo che anche allora in Italia al governo c'era Prodi che galleggiava appeso ai diktat dei comunisti. Nel frattempo si sono succeduti altri tre presidenti del consiglio e cinque o sei governi prima di tornare a Prodi, perfetto emblema della differenza tra noi e loro: lì si cambia poche volte, ma quando si cambia si cambia davvero (le probabilità che Blair torni a fare il primo ministro in futuro sono pari a zero, penso che nemmeno i bookmakers abbiano una quota, nel Paese dove si scommette su tutto). Qui invece si cambia vorticosamente e mai definitivamente, i politici entrano e escono dal palazzo attraverso una porta girevole che non li fa mai sentire né completamente al potere né completamente fuori dal potere, e tutti questi cambiamenti sono soltanto delle sceneggiate sopra una sostanza immobile che si incrosta sempre di più. Al proposito non ho ancora capito se Veltroni ha accettato di fare il leader della prossima sinistra perché a)non l'ha capito b) l'ha capito e gli va bene così c)l'ha capito e non gli va bene. Speriamo che sia c) e che l'ottimismo non lo abbandoni.

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