sabato 9 giugno 2007

Se no poi cosa ci scrive sul diario della prigionia?

Un sacco di gente non vede l'ora di ricacciare Paris Hilton dietro le sbarre, il piacere sadico di vedere la milionaria di Beverly Hills in cella è uno dei più tipici canovacci da telenovela (a Beautiful torna periodicamente).
Io non so se e quanto motivata da ragioni di favoritismo sia stata la decisione del giudice di rimandarla a casa dopo tre giorni e farle scontare il resto della pena agli arresti domiciliari (e qui battuta di Jay Leno: "House detention?? Are you kidding me? Have you seen her house? At lease give her the guest house detention!") . Certo che l'intervento dello sceriffo per ripristinare l'eguaglianza, perché Paris Hilton deve essere trattata come tutti gli altri, perché bisogna dare il messaggio, non sarebbe mai avvenuto se a essere mandata agli arresti domiciliari per motivi psicologici fosse stata la figlia di un gommista di Pasadena. Tutti quelli che moraleggiano sul trattare Paris Hilton come tutti gli altri, inizino loro a comportarsi come farebbero con tutti gli altri, cioè ignorando la faccenda, non comprando le riviste con le ultime foto di Paris in tuta arancione, Paris in lacrime, Paris in piscina, le ultime indiscrezioni, e bla, bla, bla. Assurdo, no? Perché è famosa, e non si può fare finta che non lo sia,. Quindi, facciamocene una ragione: quando ci sarà di mezzo una star la giustizia diventerà sempre un concetto molto sulfureo, perché continueremo a barcamenarci tra favoritismi e giacobinismi, devozione e invidia, compassione e morbosità, period.

1 commento:

Stepius ha detto...

E' già tornata in carcere da un po'...